Con l’approssimarsi della stagione estiva si intensifica l’attività di controllo della Guardia Costiera di Livorno sull’intera filiera della pesca a tutela dei consumatori e della conservazione dell’habitat marino in un momento che vede aumentare in modo importante la domanda di prodotti ittici, in particolare nelle località turistiche balneari.
113 ispezioni, 16 illeciti di cui 1 a carattere penale, oltre 4.000 Kg di prodotti ittici e 6 attrezzi da pesca sottoposti a sequestro. Sono i numeri di un’operazione condotta la scorsa settimana sull’intero territorio regionale dalla Direzione Marittima della Toscana sotto il coordinamento del Direttore Marittimo, Capitano di Vascello Gaetano ANGORA.
21.000 euro il totale complessivo delle sanzioni inflitte per violazione delle norme sull’esercizio della pesca e sulla commercializzazione dei prodotti che, in un caso, hanno portato alla denuncia del titolare di una pescheria per vendita di specie ittiche vietate dalla normativa europea.
Le verifiche, mirate a tutelare in particolare il “made in Italy”, sono state svolte soprattutto sulle grandi piattaforme logistiche di distribuzione, ove peraltro principalmente viene accentrato anche il prodotto ittico proveniente dall’estero, presso i depositi di stoccaggio, i magazzini e i punti di vendita all’ingrosso della provincia di Livorno dove i militari hanno sequestrato 3.980 kg di prodotti ittici di vario genere sprovvisti di regolare documentazione di tracciabilità e in alcuni casi non correttamente conservati. Ai titolari sono state inflitte sanzioni amministrative per un totale di 5.000 euro.
A Prato, invece, gli ispettori pesca della Guardia Costiera di Livorno e i funzionari della locale Azienda U.S.L. – Dipartimento della prevenzione, Unità Sicurezza alimentare – hanno ispezionato alcune pescherie gestite da cittadini di nazionalità cinese. Dopo aver visionato la documentazione ed il prodotto ittico esposto nei banchi vendita, hanno rinvenuto cernie sotto la taglia minima commercializzabile e circa 15 kg di granchi cinesi vivi appartenenti alla specie esotica, denominata ‘eriocheir sinensis’, altamente invasiva e pericolosi per l’ambiente marino. I crostacei sono stati quindi posti sotto sequestro e il titolare della pescheria, recidivo in tale violazione, è stato nuovamente deferito alla Procura della Repubblica di Prato.
Di rilievo anche l’attività condotta in mare dove, con l’ausilio dei sistemi di monitoraggio del traffico sulle attività di pesca, è stata intercettata un’imbarcazione da pesca professionale di Porto Santo Stefano che nelle ore notturne, durante l’attività di pesca, si è resa invisibile al sistema di localizzazione satellitare. Pertanto al Comandante dell’unità da pesca è stata comminata una sanzione amministrativa di 2000 euro.