Il 17 maggio del 1990 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha cancellato l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali. Per questo motivo la data è stata scelta come Giornata internazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia. Ora, dopo 30 anni, dobbiamo andare avanti, non possiamo più aspettare: è necessaria una legge seria contro l’omofobia, che dia sostegno alle vittime e che preveda centri antiviolenza. In poche parole, è necessario che il Ddl Zan venga approvato, senza più ritardi e senza modifiche al testo. Il tema è di notevole importanza e come Cgil abbiamo il dovere di farci portatori e portatrici di un modello di società inclusivo e senza discriminazioni.
Proprio in virtù di questo, come Cgil Firenze abbiamo deciso di prendere parte al progetto Anemone, di recente costituzione, che prevede il contrasto alla violenza e alle discriminazioni sulle persone LGBTQIA+.
Il progetto nasce da una riflessione all’interno della comunità e delle associazioni LGBTQIA+ fiorentine e prevede un primo ascolto e accoglienza rivolto alle soggettività appartenenti alla comunità LGBTQIA+ che si trovano a vivere situazioni di violenza fisica, psicologia, economica e sessuale. Il centro si avvarrà anche di una rete di collaborazioni esterne e qui si inserisce la nostra azione: come Cgil Firenze e Sportello Donna chiama Donna abbiamo infatti dato la nostra disponibilità per fronteggiare atti di discriminazione o mobbing sul posto di lavoro o nei contesti di accesso al lavoro a causa dell’orientamento sessuale o identità di genere, ampliando la platea del nostro Sportello. Ci siamo rese inoltre disponibili anche per ciò che riguarda la formazione in merito ai diritti in ambito lavorativo.
Aderiamo con orgoglio a questo progetto: è un grande passo e finalmente qualcosa sta cambiando.