“Leggo che a Bruxelles c’è chi sta pensando di mettere acqua nel vino per abbassarne la gradazione alcolica. E, cosa ancor più sorprendente, si vorrebbe consentire tale pratica anche per le denominazioni di origine controllata e garantita. Non scherziamo: assicuro che la Toscana farà la sua parte, direttamente e incalzando anche il nostro governo, perché ciò non accada”. L’assessora all’agroalimentare, Stefania Saccardi, commenta così l’ipotesi che arriva dall’Ue di autorizzare la riduzione o addirittura l’eliminazione dell’alcol dal vino. 


“Se è sacrosanto – prosegue – l’obiettivo di combattere un consumo indiscriminato e rischioso per la salute delle bevande alcoliche, non lo si può però tradurre in una pratica che minerebbe la naturalità del vino e anche, aggiungo, la ricchezza dei sui contenuti culturali. Sono aspetti che in Toscana abbiamo ben chiari e che sono nel dna di un sistema che tiene insieme i viticoltori, i consumatori, il patrimonio vitivinicolo. E, ne sono certa, chiaro lo hanno anche tanti nostri estimatori, diffusi in ogni angolo del pianeta”.


Quello delle pratiche enologiche – conclude Saccardi –  è un tema serio, ma tecnico, che va affrontato sul piano tecnico-enologico, ma che poco ha a che fare con la salute umana. Riguardo al tema del consumo dell’alcol, e bene fa l’Europa ad occuparsene, non credo sia questa la strategia corretta per porvi rimedio e il Nutriscore o il Piano per la lotta al cancro ne sono esempi eclatanti”.


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