“Ristoratori e commercianti si sono veramente stancati di essere il capro espiatorio di tutta questa brutta situazione. Far ripartire il terziario è l’unica soluzione per salvare l’economia”. Un nuovo grido di allarme arriva oggi dalla Confcommercio Grosseto. L’associazione rimarca, ancora una volta, l’amarezza nei confronti del decreto Sostegni.

“Abbiamo più volte sottolineato che si tratta di briciole nei confronti delle sonore perdite di incassi di intere categorie da noi rappresentate – dicono ancora dall’Associazione – per questo chiediamo che si implementino, quanto prima, sostegni veri per i costi fissi, strumenti per sburocratizzare l’accesso al credito allungando le moratorie, la durata delle garanzie statali e dei relativi piani di rientro per almeno 15 anni. Chiediamo meno chiusure è più vaccini. E’ fondamentale che la campagna vaccinale decolli e che coinvolga gli operatori del settore turistico, in vista di una stagione estiva che è alle porte, ed, anzi, che riguardi tutti gli operatori che lavorano a contatto con la clientela; si pensi agli albergatori, ai camerieri, ai distributori di carburanti, agli edicolanti, agli estetisti, ai parrucchieri ecc. Tutte le tipologie di attività aperte al pubblico possono garantire gli standard di sicurezza e devono poter operare in sicurezza: per noi i vaccini rappresentano non solo la salute, ma anche il lavoro”.

In vista delle festività pasquali Confcommercio Grosseto si rivolge poi ai cittadini.

“Per la seconda volta, trascorreremo una Pasqua casalinga – commentano dall’Associazione – Sono passati i tempi dei canti dai balconi e degli striscioni arcobaleno, perché non ‘andrà tutto bene’ se ognuno di noi non si impegnerà, nel suo piccolo, a sostenere l’imprenditoria locale. Adesso è certo, non c’è neanche bisogno di ricordare i numeri di questa crisi economica. L’intero sistema economico territoriale dipende principalmente dalle scelte dei consumatori che con i loro acquisti possono determinare la sopravvivenza del commercio locale. Per cui invitiamo tutti ad ordinare, almeno in questi prossimi giorni di festa, il pranzo o la cena dai nostri ristoratori. Ad acquistare nei negozi che, con la consegna a domicilio, possono soddisfare le più diverse esigenze. Quasi tutti i ristoranti della nostra provincia sono ben organizzati con l’asporto, a volte basta una semplice telefonata. Si tenga sempre ben in mente che ogni singolo acquisto può fare la differenza e continuare a garantire un lavoro a tante persone”.


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