Fiesole non avrà più a disposizione i fondi per la riqualificazione dell’ex-ospedale S. Antonino. I fondi destinati all’operazione, già da tempo resi disponibili, sono stati riassegnati a Marradi.

Fiesole avrebbe necessità di un distretto socio-sanitario ma la Regione ha deciso che quei fondi servono per la realizzazione di un polo sanitario presso l’ex presidio ospedaliero di San Francesco a Marradi.

Così si mette un punto sulla struttura di Via Fiesolana e sulla vicenda partita negli anni 2000. Allora il S. Antonino era stato inserito nei progetti della Regione per la sua riconversione in RSA con un investimento di più di un milione di Euro a carico dello Stato, integrato da circa 600.000 Euro provenienti dalla Usl e da un cofinanziamento del Comune di Fiesole di ulteriori 200.000.

Ma le carte in tavola sono state cambiate nella seduta del 12 aprile 2021 quando la Giunta Regionale ha votato all’unanimità dei partecipanti al voto, una delibera proposta dall’Assessore alla Sanità Simone Bezzini che di fatto toglie al Comune di Fiesole i fondi già da tempo resi disponibili per la riqualificazione del S. Antonino riassegnandoli a Marradi per la realizzazione di un polo sanitario presso l’ex presidio ospedaliero di San Francesco.

Perché questa decisione se ci si stava avviando verso una conclusione positiva con la gara per la sua vendita, attualmente in corso, bandita dalla Usl Toscana Centro, proprietaria dell’immobile?

Il sindaco di Fiesole Anna Ravoni è perplessa e si domanda come possano essere prese certe decisioni senza neanche consultare le Amministrazioni:

 “E’ inaccettabile che decisioni simili vengano prese senza neppure consultare le Amministrazioni a cui i fondi vengono distratti – dice il sindaco. “I Comuni – continua – per potere lavorare al meglio devono essere coinvolti in prima persona e ancora di più quando si tratta di allocare diversamente fondi sui quali da anni pensavano di potere contare; in questi casi non si può infatti prescindere dalla creazione di un apposito tavolo di concertazione e programmazione con i territori interessati”.

Nessuna guerra tra noi e Marradi – conclude il Sindaco –  però una maggiore considerazione da parte della Regione nei nostri confronti sarebbe stata quanto meno auspicabile: i Sindaci e le popolazioni che essi rappresentano non possono essere ignorati in maniera così eclatante”.


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