Sequestrata una villetta con garage in provincia di Livorno, cinque supercar, numerosi preziosi, tra cui dieci orologi pregiati, e disponibilità finanziarie su rapporti bancari per un valore complessivo pari a 650mila euro. Questo l’esito di un indagine della guarda di finanza di Livorno che vede coinvolti due imprenditori, un italiano e un albanese, già condannati per reati fiscali e fallimentari contro il patrimonio e intestazione fittizio di beni. 

I due soggetti, un albanese di 44 anni e suo cognato, italiano 53enne, entrambi residenti nella provincia di Livorno, erano già stati arrestati nel maggio 2017, coinvolti in un sistema fraudolento di apertura e chiusura di cooperative impegnate nel facchinaggio e nella spedizione di merci, con centro direzionale a Livorno e a Rosignano Marittimo, e sedi nelle province di Pisa, Roma, Caserta e Napoli. “Un sistema – spiega la guardia di finanza – che consentiva di non versare allo Stato imposte e contributi smantellato nel 2017”. Nuovi accertamenti però hanno riguardato il profilo dei due imprenditori per l’applicazione della misura di prevenzione. Le indagini economico – patrimoniali, estese ai familiari due due imprenditori, hanno messo in evidenza un altissimo tenore di vita, con acquisti lussuosi e viaggi all’estero per una media di oltre 500.000 euro l’anno, a fronte di una dichiarazione di redditi di soli 60mila euro l’anno.

Sulla base delle risultanze, il procuratore aggiunto della procura di Firenze Luca Tescaroli e il sostituto Fabio Di Vizio hanno avanzato la richiesta della misura patrimoniale e il tribunale misure di prevenzione, presieduto dal dottor Raffaele D’Isa, ha emesso i relativi provvedimenti.


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