Ancora un successo inanellato dalla Polizia di Stato di Pisa nel costante, quotidiano controllo del territorio attraverso il pattugliamento interforze della città: ieri pomeriggio pattuglie della Questura, in collaborazione con pattuglie della Polizia locale di Pisa hanno tratto in arresto due tunisini entrambi 23enni, già noti per precedenti in materi di stupefacenti, reati contro il patrimonio e la persona, per il reato di rapina aggravata in
concorso.

Fondamentale la collaborazione della vittima, un 30enne di Pisa. Il dispositivo interforze, coordinato da un Commissario della Questura, aveva da poco iniziato a pattugliare l’ area della Stazione quando l’ attenzione dei poliziotti in via Gramsci è stata attirata dal 30enne, che molto spaventato ha riferito di essere stato pochi istanti prima affrontato da due giovani nordafricani nella vicina Galleria di via Gramsci; mentre uno lo ha
preso a pugni, l’ altro gli ha sfilato il telefonino dalla tasca della felpa. Dopo aver raccolto una veloce, sommaria descrizione, i poliziotti hanno immediatamente saturato l’ intera zona, tagliando ogni via di fuga ai rapinatori; che in breve sono stati rintracciati dalla pattuglia della Polizia locale in viale Bonaini che, unitamente ad una pattuglia della Polizia di Stato, li ha condotti in Questura dove, al termine degli accertamenti, sono stati tratti in arresto nella flagranza del reato di rapina aggravata in concorso e, su disposizione del Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica, condotti alla Casa circondariale “Don Bosco”.
Appena appresa la notizia che sarebbero stati condotti in carcere, hanno opposto resistenza asserendo di sentirsi male; condotti al Pronto soccorso il medico di turno li ha visitati, constatando che era solo un tentativo di sottrarsi alla galera; pertanto, al termine di questi ulteriori accertamenti sono stati accompagnati in carcere. Avviata in parallelo la procedura
per la loro espulsione dal territorio nazionale.


Ieri alle h 12.40 una pattuglia della Squadra Volanti è stata inviata dalla Sala operativa della Questura, a seguito di richiesta inoltrata da un cittadino al 113, in via Dalmazia, dove era stato segnalato un soggetto che aveva preso a calci dapprima un portone di una privata abitazione e di poi, danneggiandola, una cabina dell’ Enel. L’ uomo è stato rintracciato poco
distante, in via Uguccione della Faggiola: si tratta di un 30enne pisano, noto agli operatori, che ha riferito di essere adirato perché, ad una sua richiesta di informazioni ad una passante, aveva ricevuto una risposta a suo dire inadeguata. Al termine degli accertamenti è stato denunciato alla Procura della Repubblica per danneggiamento aggravato.


Ieri alle h 20.30 una volante ha proceduto al controllo di un soggetto in zona S. Giusto, che si aggirava in zona con fare sospetto. Si tratta di un 50enne di origini lombarde, già noto agli
operatori per reati contro la persona, che ad un controllo più approfondito è stato trovato in possesso di un coltello della lunghezza complessiva di 15 cm, debitamente sequestrato.
Accompagnato in Questura, al termine degli accertamenti è stato denunciato per porto illegale di arma bianca.


Ieri alle 21.15, nei pressi della Questura, una volante è intervenuta a richiesta di una giovane donna maghrebina, che seminascosta dietro le auto in sosta ha attirato l’ attenzione dei poliziotti perché, molto scossa, ha riferito di essere seguita con intenti minacciosi da un connazionale. L’ uomo, un marocchino 25enne in regola come la donna con la normativa sul
soggiorno, è stato rintracciato poco distante; alla richiesta di documenti e di riferire la sua versione su quanto asserito dalla donna, ha opposto resistenza ai operatori, rifiutando inizialmente di collaborare ed anzi minacciandoli a più riprese di morte e di incendiare loro

l’ autovettura. Ricondotto alla calma, si è appurato che seguiva la giovane, sua fidanzata, in stato d’ ira perché a suo dire avevano avuto poco prima una lite per un trasloco che stavano effettuando assieme. Al termine degli accertamenti, ha rimediato una denuncia alla Procura della Repubblica per i reati di resistenza ed oltraggio a pubblico ufficiale.


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