FIRENZE. Il protocollo d’intesa sulla tutela dei minori firmato da Regione Toscana, Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Firenze e dall’Istituto degli Innocenti di Firenze si affianca al rapporto di collaborazione già in atto e rappresenta un’opportunità importante per la realizzazione di percorsi che abbracciano diversi campi d’intervento: dalla prevenzione dei fattori di rischio per le famiglie più vulnerabili e dei fenomeni di disagio adolescenziale, alla promozione di iniziative congiunte d’informazione e aggiornamento della comunità di operatori, dallo sviluppo del sistema informativo regionale per l’accoglienza dei minori in comunità, all’utilizzo coordinato ed integrato del patrimonio conoscitivo sulla condizione dei bambini, dei ragazzi e delle famiglie.
La nuova partnership prevede inoltre un utilizzo coordinato dei dati e delle informazioni attraverso il potenziamento del sistema informativo regionale sui minori in strutture residenziali ASSO (anagrafe strutture sociali) – ASMI (attività sui minori in struttura).
Un ruolo strategico a supporto della conoscenza della condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Toscana è affidato al Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, le cui funzioni sono svolte dall’Istituto degli Innocenti, dal quale arrivano i risultati dell’attività di monitoraggio annuale dedicata alla situazione delle adozioni toscane ed alla realtà dell’accoglienza temporanea di bambini e ragazzi nelle comunità del territorio.
Sono due i principali focus presentati durante il seminario dedicato all’infanzia. Si intersecano con l’azione di tutela e protezione dei diritti dei minori promossa dal Tribunale e con lo sviluppo di adeguati livelli di sicurezza per i bambini ospiti delle strutture residenziali perseguito dalla Procura.
Il primo riguarda le adozioni in Toscana. Dai dati analizzati dal Centro Regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza – la cui gestione è affidata all’Istituto degli Innocenti emerge un forte ridimensionamento del numero delle coppie richiedenti adozione residenti in Toscana, che tra il 2010 e il 2019 passano da 493 alle 251 per una diminuzione percentuale nel decennio considerato del 49%.
Continua a diminuire il numero dei minorenni adottati all’estero. Negli anni l’adozione internazionale ha subito in Toscana, così come nel resto d’Italia, un significativo ridimensionamento quantitativo. Un calo progressivo di adottati all’estero che inizia a partire dal 2010 con 353 adozioni e trova il valore più basso proprio nel 2019, dove si contano appena 123 adottati, per una riduzione del 65%.
L’emergenza sanitaria in atto ha portato anche effetti negativi sulle pratiche adottive e in particolar modo sulle adozioni internazionali. Fenomeno questo riscontrato non solo a livello regionale ma su tutto il territorio nazionale. Tra il primo semestre 2019 e il primo semestre 2020 le domande presentate al tribunale per i minorenni di Firenze sono in netto calo: da 237 a 157 (-34%) in ambito nazionale e da 102 a 57 (-44%) in ambito internazionale, mentre gli adottati all’estero passano da 46 a 31.
Di contro, i quattro Centri per l’Adozione di Area Vasta e anche gli Enti Autorizzati all’Adozione Internazionale, segnalano un significativo aumento delle richieste di informazione sui percorsi adottivi, da parte delle famiglie, nel periodo successivo al primo lock down.
Il secondo si occupa dell’accoglienza nelle strutture residenziali per minori in Toscana: le motivazioni degli inserimenti. Le strutture residenziali attive al 31 dicembre 2019 che accolgono bambine, bambini, ragazze e ragazzi in condizione di disagio in Toscana sono 162. Nel 2019 hanno fatto il loro ingresso in questi centri 798 minori da 0 a 17 anni, ne sono usciti 564, per un totale di 872 accolti al 31 dicembre; tra loro 281 sono minori stranieri non accompagnati.
Considerando i soli minori italiani, le motivazioni di ingresso più frequenti sono la trascuratezza o patologia delle cure e la conflittualità intrafamiliare (entrambe all’11%). Considerando invece i minori stranieri (al netto dei non accompagnati) troviamo al primo posto l’incapacità educativa dei genitori (13%), seguita dall’abbandono del minore (10%), dai problemi economici della famiglia (10%) e dalla conflittualità familiare (9%).
Proprio per prevenire l’ inadeguatezza genitoriale e sostenere i nuclei nelle loro relazioni educative e affettive con i figli, la Regione Toscana ha investito negli ultimi anni in programmi innovativi di promozione e di supporto alla genitorialità, come il Programma nazionale PIPPI e le progettualità finanziate con i fondi del Dipartimento Politiche per la Famiglia.