Fa parte della nuova geografia culturale, politica, sociale ed economica delle donne, descritta nell’ultimo numero del settimanale Vanity Fair, il nuovo progetto sulla toponomastica al femminile di Barberino Tavarnelle. Tra le pagine del magazine che, nella versione cartacea, vanta una diffusione pari a 100mila copie sul territorio nazionale, trova ampio spazio l’esempio del comune chiantigiano che sta lavorando ad un inedito percorso finalizzato a ridisegnare il territorio in una prospettiva di genere.

Una strada del futuro che tenta di realizzare un cambiamento sul binario dell’uguaglianza e della parità dei diritti delle donne. Accanto alle iniziative delle grandi città italiane, come Milano, Roma, Bologna, Napoli, spicca il progetto ideato dall’assessore alle Pari Opportunità Marina Baretta, in collaborazione con l’associazione Toponomastica femminile, per l’intitolazione di una ventina di strade del nuovo comune a donne che si sono impegnate e hanno contribuito alla crescita e al progresso culturale ed economico del paese lasciando un segno indelebile nella storia.

“Dopo la riunificazione dei comuni di Barberino Val d’Elsa e Tavarnelle Val di Pesa, avvenuta due anni fa, molte delle nostre vie presentano casi di omonimia sulle quali abbiamo la necessità di intervenire provvedendo alla modifica delle rispettive denominazioni – spiega l’assessore Marina Baretta – abbiamo colto questa occasione per compiere un piccolo grande passo nel difficile percorso di cambiamento che riguarda la questione femminile. Un’operazione collettiva che richiede il coinvolgimento attivo della nostra comunità. Per dare maggiore concretezza al progetto abbiamo attiveremo a breve una consultazione pubblica on line che ci permetterà di accogliere e valutare i suggerimenti e le proposte sulle identità femminili candidate dalla cittadinanza che saranno poi selezionate da un’apposita commissione tecnica”.

La volontà di imprimere il nome di venti donne nella memoria urbana darà spazio a figure femminili che si sono distinte nei diversi ambiti come la politica, la cultura, l’educazione, la scienza, l’arte e ad altrettante donne sconosciute che sono state importanti per il ruolo che hanno ricoperto nei loro territori e campi di azione. Dalla prima intitolazione al femminile che il Comune ha previsto di realizzare entro il 2021 Vanity Fair, nell’ambito di una collaborazione intrapresa con la giunta Baroncelli, accosterà alla targa un QRcode per raccontare la vita e le opere delle protagoniste selezionate e far conoscere l’altra Storia di Barberino Tavarnelle.

“Il nostro è un messaggio culturale e cittadinanza attiva che vuole passare anche dalle strade – dichiara il sindaco David Baroncelli – per colmare il gender gap che scaturisce da un dato ineludibile, solo il 4 per cento delle vie è dedicato a donne che nella maggior parte dei casi corrispondono a sante, martiri e figure religiose. Le strade al femminile non devono più essere un’eccezione, invertiamo la rotta e riscriviamo la storia per dare spazio e identità alle donne invisibili. Lavoriamo insieme per un mondo alla pari che riconosca le donne che hanno fatto la storia”.  Il progetto del Comune di Barberino Tavarnelle, pubblicato sul numero della settimana in corso, è descritto in un servizio di Valeria Vantaggi. Vanity Fair è diretto dal 2018 da Simone Marchetti.


Palazzo Madama, le finestre che furono dei Medici, saranno restaurate da un’azienda pratese

“Scienza, sostantivo femminile – percorsi verso la parità di genere”