Non ci stanno a dimezzare per legge gli affitti commerciali detassando i proprietari degli immobili”. Così Cgil e Filcams Cgil Firenze si dice pronta a battersi contro la proposta circolata in questi giorni.

“La rendita parassitaria non si combatte aiutandola a mantenere i propri privilegi a danno della collettività e della fiscalità generale, semmai proprio smantellando quegli stessi privilegi”

Come abbiamo già avuto modo di dire, quando si parla di proporre interventi legislativi ad hoc per Firenze, come per altre città d’arte, li riteniamo condivisibili solo nella misura in cui simili interventi avranno l’obiettivo concreto di attuare la lotta alla rendita e innalzare la qualità del lavoro, partendo anche da quanto le amministrazioni locali riusciranno a fare su questi terreni.

In particolare non è  pensabile scaricare sulla collettività e sulla fiscalità generale, basata come è noto sul contributo prevalente di chi vive e ha vissuto del proprio lavoro (dipendenti e pensionati), l’avidità di una rendita che, come ci raccontano i tristi esiti del protocollo sottoscritto nella primavera scorsa in Prefettura per  incentivare il taglio degli affitti, non ha nessuna intenzione di arretrate dai propri profitti anche a costo di far chiudere le attività economiche e commerciali in affitto e far perdere centinaia di posti di lavoro.

Per questo l’idea circolata in questi giorni di dimezzare per legge gli affitti commerciali a fronte di una detassazione per i proprietari degli immobili non ci convince per niente.

La rendita parassitaria non si combatte aiutandola a mantenere i propri privilegi a danno della collettività e della fiscalità generale, semmai proprio smantellando quegli stessi privilegi, ed è su questo punto che dovrà insistere ogni normativa a sostegno delle città d’arte.


Pisa: “Sostegno concreto alle realtà che svolgono importanti funzioni sociali”

Nuovo appalto LAAC, critiche da AISLA Firenze