Lo scorso 25febbraio, nel Duomo di Sant’Andrea a Carrara è stata effettuata la ricognizione canonica e lo studio antropologico dei resti mortali di San Ceccardo, patrono di Carrara. Le spoglie del Santo sono conservate in una teca posta sotto l’altare a lui dedicato nella navata laterale del Duomo, mentre il cranio è riposto in un reliquario di argento di pregiata fattura.La ricognizione è stata effettuata dall’equipe della divisione di Paleopatologia della Università di Pisa, diretta dalla professoressa ValentinaGiuffra e costituita dall’antropologa SimonaMinozzi, dagli archeologi AgataLunardini e GiovanniGatti, e dal fotografo documentarista MarcelloGambini. L’intervento ha consentito di effettuare per la prima volta uno studio scientifico sui resti del santo, con lo scopo di ricostruire il profilo biologico del Santo e di ottenere informazioni sulle condizioni di vita e di salute e sull’epoca in cui è vissuto.Con questo obiettivo sono stati effettuati alcuni esami radiodiagnostici nella diagnostica di radiologia del Centro polispecialistico di Carrara, grazie alla disponibilità del direttore del presidio ospedaliero delle Apuane GiulianoBiselli e di MariaXiarchou, incarico di funzione organizzativo dei tecnici di radiologia dell’Azienda USL Toscana nord ovest per l’ambito provinciale di Massa e Carrara che ha eseguito la Tac.Dal punto di vista tecnico è stata fatta una tac volumetrica della teca cranica utilizzando la tac modello GE 64 strati. Le immagini acquisite verranno poi rielaborate per ottenere una immagine 3D del volto di San Ceccardo. Inoltre verranno eseguite delle radiografie dello scheletro per lo studio di eventuali patologie delle ossa (il tecnico che eseguirà gli rx è MonicaGuerrini). Il referto radiologico sarà a cura di CarloTessa, direttore della Diagnostica per immagini dell’Azienda USL Toscana nord ovest per l’ambito provinciale di Massa e Carrara.L’apertura dei sigilli dei reliquiari è avvenuta a mezzogiorno dopo una semplice liturgia presieduta dall’Amministratore diocesano, mons. #GianniAmbrosio alla presenza del parroco, mons. #RaffaelloPiagentini, del Delegato vescovile rev. don #SamueleAgnesini, del notaio rev. don #MaurizioManganelli e del Promotore di giustizia rev. don LucaFranceschini, che hanno poi supervisionato tutte le attività di studio che si sono concluse il #27febbraio con la ricollocazione delle spoglie del Santo. L’intervento, che ha combinato le operazioni ricognizione delle reliquie con lo studio bioarcheologico dei resti umani e con indagini storico-letterarie, potrà apportare dati nuovi e inediti per ricostruire la “biografia” del Santo, la cui vicenda storica è caratterizzata da pochissimi elementi certi, restituendo nuova luce ad una figura singolare e di grande rilevanza nella storia medievale diCarrara.L’intervento e le attività scientifiche sono state finanziate dalle ditte VF Marmi Srl, Autotrasporti 2P Srl, Beran Srl e Coopertiva Cavatori Lorano Srl.


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