I Carabinieri hanno scoperto che dietro un violento litigio tra due stranieri
avvenuto a febbraio di quest’anno, c’era un regolamento di conti legato ad una partita di cocaina e hashish tenuta nascosta a due passi dal mare. Oltre al sequestro di tutta la droga, i militari dell’Arma hanno recuperato un tesoretto di 11mila euro, ritenuto il ricavato dello spaccio. Per entrambi è
scattata la denuncia per spaccio continuato e detenzione illecita di stupefacenti.
Le indagini che hanno consentito ai Carabinieri di infliggere un altro duro colpo alle bande di pusher che trafficano droga nella zona di Carrara e dintorni, sono partite ai primi di febbraio, quando un equipaggio
della Radiomobile è intervenuto a sirene spiegate presso la Camera del Lavoro che si trova in viale XX settembre, dove era stata segnalata una rissa fra stranieri che se le stavano dando di santa ragione.
Quando i militari dell’Arma sono arrivati sul posto, hanno trovato quattro extracomunitari originari del Marocco, tutti volti noti alle Forze dell’Ordine, però dai primi accertamenti è emerso che solo due di loro, un
26enne ed un 32enne, entrambi senza documenti di soggiorno, si erano messi le mani addosso al culmine di una discussione dai toni molti accesi. Ad avere la peggio era stato il più giovane, che dopo le prime cure
ricevute sul posto, era stato portato in ospedale, dove i medici gli avevano diagnosticato un trauma cranico per le botte che aveva ricevuto dal connazionale.
Si era trattato di un episodio dai risvolti poco chiari, infatti la versione raccontata “a caldo” dai due contendenti non aveva convinto i militari dell’Arma, che avevano approfondito le indagini.
Alla fine, i Carabinieri di Carrara, guidati dal comandante della Compagnia, il Maggiore Cristiano Marella, sono riusciti a individuare un bilocale al pianterreno di un condominio ubicato in Via Maestri del Lavoro, a
pochi metri dalla spiaggia, dove non era passato inosservato agli abitanti del posto uno strano via vai di extracomunitari, che a detta di qualcuno si era intensificato negli ultimi tempi, suscitando anche qualche
preoccupazione.
Quando i militari dell’Arma hanno fatto irruzione nel locale, si sono trovati davanti una specie di dormitorio, ma i due protagonisti della lite hanno spergiurato di non abitare lì. Durante la perquisizione, però, è spuntato
un borsello con dentro tutti i documenti del 32enne magrebino, compreso il suo passaporto rilasciato in Marocco, inoltre in casa è stata trovata una dose di cocaina, sostanze da “taglio” e vario materiale di confezionamento, insieme ad una mazzetta di banconote avvolte nel cellophane trasparente, pari a 11mila euro in contanti.
Ma il clamoroso retroscena è venuto alla luce quando i Carabinieri hanno trovato dentro un anfratto sotto un balcone della palazzina, due sacchetti di cellophane con dentro quasi un chilogrammo di hashish insieme a circa 80 grammi di cocaina, in parte suddivisi in dosi già pronte per la vendita, identiche a quella che era stata trovava nel bilocale. Un altro fagotto con dentro mezzo chilo di hashish appartenente alla stessa “partita” è stato trovato addirittura in spiaggia, nascosto sotto un cespuglio per ripararlo dall’umidità.
I Carabinieri si sono insospettiti quando hanno trovato tracce di sabbia non solo nel bilocale dove hanno fatto la perquisizione, ma anche nel sacchetto pieno di droga trovato sotto il balcone, perciò, vista la vicinanza con la spiaggia libera di Marina di Carrara, hanno pensato bene di dare un’occhiata anche lì, dove effettivamente c’erano delle orme recenti che puntavano dritto al nascondiglio dove poi è stata recuperata la
droga.
Alla fine, il lavoro dei Carabinieri ha consentito di scoprire che i due magrebini erano “soci in affari” collegati allo spaccio di significative partite di cocaina e hashish, perciò la loro lite furibonda era stata scatenata da questioni legate a soldi e droga. Per entrambi, oltre al sequestro di tutta la droga e della somma di denaro in contanti, è scattata la denuncia per “detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti aggravata
dalla continuazione”.
Saranno le analisi di laboratorio a stabilire il principio attivo delle sostanze sequestrate, invece per ricostruire la provenienza della droga già si è rivelata molto utile la fotografia presente sulle tavolette di hashish che
raffigura una serie televisiva francese dedicata al mondo dei rapper, la stessa immagine che era presente su un ingente “carico” di droga sequestrato alla fine dell’anno scorso in Emilia Romagna.