Atti vandalici nella struttura del centro visitatori della Riserva naturale del lago di Sibolla. A denunciare l’accaduto ai Carabinieri di Altopascio è stata la stessa amministrazione comunale, che questa mattina (mercoledì 10) ha riscontrato alcuni danni alla struttura in legno situata all’ingresso del parco, lato via Sandroni. I Carabinieri sono ora al lavoro per risalire ai responsabili.

In particolare chi è entrato nell’area protetta ha rotto il vetro della porta scorrevole del centro visitatori e, dopo essersi probabilmente accorto della presenza dell’impianto di videosorveglianza, ha manomesso la centralina dello stesso impianto, portando via la scheda madre. Non si registrano invece furti di arredi o di materiali o altri danneggiamenti.

Il centro visitatori e in generale l’area protetta sono oggi interessati da importanti lavori di riqualificazione e di manutenzione: un percorso iniziato a ottobre scorso quando il lago di Sibolla è finalmente passato sotto la gestione del Comune di Altopascio, così come richiesto dal 2016 dall’amministrazione D’Ambrosio, di concerto con la Regione Toscana. 

Un passaggio che ha consentito al Comune di Altopascio di ottenere subito 30mila euro di risorse regionali, con le quali sostenere i vari interventi di manutenzione straordinaria e di promozione. Le competenze di tutela della natura, conservazione della biodiversità e vigilanza sulla Riserva restano invece sotto la Regione Toscana. 

In particolare tra gli interventi in corso ci sono: gestione del sentiero, ripristino e gestione del giardino didattico, pulizia e manutenzione ordinaria del centro visitatori, sostituzione e manutenzione della cartellonista danneggiata, delle altre strutture presenti lungo il sentiero e delle aree fruibili (tavoli da picnic, palizzate). Inoltre l’intervento riguarderà anche il ripristino dell’impianto di videosorveglianza. Inoltre, il Comune si occuperà anche di tutti gli aspetti legati alla promozione, alla valorizzazione e alla fruizione dell’area umida: un percorso iniziato nel 2017 (prima di allora infatti la Riserva versava in uno stato di assoluto degrado e abbandono) e portato avanti con le associazioni del territorio e grazie anche alla collaborazione del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno.


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