“Da tempo, anche in Toscana, viene segnalata la criticità di reperire medici di medicina generale in molte zone della regione, con particolare riferimento a quelle interne, insulari, rurali e montane. E’ necessario che si intervenga al più presto per colmare questa lacuna perché si rischiano situazioni di disagio per intere aree che minano il fondamentale diritto alla salute di ogni cittadino toscano.”
Con queste parole Donatella Spadi e Federica Fratoni, consigliere regionali del Partito Democratico, presentano la mozione di cui sono prima firmatarie in merito alla carenza dei medici di medicina generale, con particolare riferimento alle aree interne, insulari, rurali e montane della Regione Toscana, che è stata depositata in Consiglio regionale e sottoscritta da 20 consiglieri del PD tra cui il capogruppo Vincenzo Ceccarelli e il presidente della commissione sanità Enrico Sostegni.
“La carenza di personale è riconducibile al numero consistente di pensionamenti in corso e alla complessità e alla lunghezza delle modalità di accesso alla professione. Per questo con la nostra mozione chiediamo di agire concretamente in più direzioni – spiegano le consigliere dem – Da un lato è necessario che la Regione Toscana si attivi con il Governo e in sede di Conferenza delle Regioni affinché venga facilitato l’accesso all’esercizio della professione attraverso percorsi di formazione più rapidi e adeguati alle esigenze territoriali. Dall’altro è necessario promuovere l’introduzione di meccanismi specifici che garantiscano un adeguato numero di medici di medicina generale nelle aree a più alta criticità. In questo senso si dovrebbe verificare anche la possibilità di introdurre forme di incentivazione, d’intesa con le Ausl e le rappresentanze sindacali, per la copertura degli ambulatori ubicati nelle aree disagiate.”
“I medici di medicina generale ed i pediatri di famiglia costituiscono una rete capillarizzata oltre che il primo contatto con il sistema sanitario, rappresentano un riferimento fondamentale per le scelte relative ai servizi sanitari, per l’educazione a stili di vita salutari e per l’adozione di comportamenti appropriati in situazioni di malattia. Il loro servizio per le comunità sarà fondamentale anche per sconfiggere la pandemia e per questo meritano un ringraziamento – concludono Fratoni e Spadi – Proprio la crisi legata al COVID-19 ha fatto emergere la necessità di rafforzare ulteriormente la sanità territoriale e ha acuito le disparità tra i cittadini e tra i diversi territori. Per questo occorre individuare politiche e azioni pubbliche efficaci per garantire condizioni di partenza simili per tutti i cittadini, tenendo conto delle diverse caratteristiche dei luoghi in cui essi vivono e lavorano.”


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