“I vigili urbani devono poter lavorare in sicurezza. Senza risposte da parte dell’amministrazione comunale, la protesta andrà avanti con forme più forti, dal blocco degli straordinari fino allo sciopero”: si è conclusa con questa posizione l’assemblea dei lavoratori della polizia municipale di Firenze, che oggi hanno fatto anche un presidio di protesta davanti a Palazzo Vecchio in piazza Signoria con la Rsu del Comune di Firenze, Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Csa, Dicapp.
All’assemblea, in videoconferenza, si sono collegate oltre 350 persone. La Rsu si sta adoperando inoltre per avviare anche una raccolta di fondi, devolvendo le ore di assemblea, ai lavoratori dello spettacolo del Teatro l’Affratellamento che non hanno avuto ristori.
Sulla vertenza con l’amministrazione comunale, i sindacati lamentano: “Quando è scoppiata la pandemia la Polizia municipale era come sempre sul territorio… e mancavano le mascherine. E’ da maggio che non vengono fatti screening sulla situazione epidemiologica della Polizia municipale: chiediamo che ne vengano fatti periodicamente. Nei servizi notturni, la Polizia municipale è accanto alla Polizia di Stato e alla Guardia di Finanza per fare rispettare le ordinanze, ma ha un trattamento molto peggiorativo anche riguardo il lavoro notturno. Da cinque anni, infatti, il Comune deve risolvere un grave problema di salute e sicurezza per i servizi notturni della Polizia municipale, e lo fa peggiorando la situazione con una nuova organizzazione del servizio comunicata la vigilia di Natale e interrompendo bruscamente il tavolo di confronto avviato con i sindacati. Chiediamo al Comune di ritirare il nuovo provvedimento organizzativo dei servizi notturni e di sedersi nuovamente al tavolo per confrontarsi con i sindacati. Infine, i vaccini: tutto il corpo di polizia municipale li farà assieme alle altre forze dell’ordine o dovrà aspettare di essere over 65? Anche qui chiediamo che il Comune si adoperi per superare questa incresciosa situazione che riguarda anche gli altri dipendenti comunali che sono quotidianamente a contatto con l’utenza, permettendo la vaccinazione anche gli over 55″.