È il Mediterraneo, crocevia di popoli e tradizioni che si mischiano e si riverberano in colori, luci, figure, ricordi ora vividi ora sfumati, sognati e malinconici, a fare da fondale a molte sue opere. Alla Galleria d’Arte Mentana sabato 30 gennaio inizia l’attesa mostra personale di Salvatore Magazzini intitolata “Il Viaggio della Memoria”.

La mostra presenta una variegata summa di un originale percorso artistico che si dipana tra le città che si specchiano nel mare nostrum ma che si fronteggiano anche alle asperità dell’Atlante. E il brulicare di vita nei mercati berberi si accompagna alle calette quiete dove si addormentano le barche dei pescatori.

A completare la collezione lo sguardo del Maestro sugli Stati Uniti. Ed ecco la Nashville di Magazzini dove la luce si tramuta in una luce artificiale e i colori accesi del tramonto si riverberano in un cartellone pubblicitario che sfuma in lontananza.

Salvatore Magazzini nasce il 28 febbraio 1955 a Pistoia, dove vive e lavora. Espone dal 1969 ed è presente in importanti collezioni Italiane ed estere: in Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania, Giappone, Marocco e Colombia. Dal 1991 è inserito nel catalogo internazionale di grafica Prandi di Reggio Emilia e nelle più apprezzate aste italiane come Pace, Pananti, Fidesarte, Finarte, Farsetti, Meeting art e Pandolfini.

Tra i critici Mario Luzi disse di lui: “La pittura di Magazzini mi sorprende come una pagina familiare eppure imprevista. Egli può, come pochi altri pittori novecenteschi che l’hanno preceduto, abbinare visione e solidità. E infatti mi guardo con un concreto piacere questi paesaggi saldamente impiantati nella loro sostanza e nell’attenzione e nell’immaginazione congiunta dell’artista che opera a trasformarli. A trasformarli in sé stessi, senza tradirli. Così anche noi li sentiamo più reali della frammentaria realtà, a cui sono stati sottratti. Un’arte pulita, ferma, convincente”.

L’accesso alla mostra è a ingresso libero nel rispetto delle norme anti-COVID 19.


Pallavolo: il Bisonte ci prova ma il Monza è troppo forte

“Vaccinare anche i familiari caregiver”. La richiesta di AISLA Firenze