Occhi puntati sul fenomeno definito ‘italian sounding’, ovvero quell’insieme di parole, immagini, marchi evocativi dell’Italia per promuovere e commercializzare prodotti agro-alimentari, ma non unicamente, che in realtà non sono made in Italy, grazie ad una mozione presentata da Lega e Fratelli d’Italia.

L’atto, approvato dall’Aula all’unanimità, impegna il presidente e la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo in difesa dell’originalità e dell’autenticità dei prodotti italiani.

Come illustrato da Marco Casucci (Lega), si tratta di un fenomeno sempre più diffuso e che – come emerge da un’analisi di Coldiretti – il rischio di falsi made in Italy su tavole straniere ha raggiunto la cifra di 100miliardi di euro, determinando la sottrazione di risorse e opportunità di lavoro per l’Italia stimate in circa 300mila unità; a contraffare il cibo italiano sono soprattutto i paesi emergenti e più ricchi.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere Marco Niccolai (Pd), che ha condiviso diversi emendamenti con Casucci, per sottolineare come si debba continuare con forza la lotta a queste pratiche scorrette, non solo a livello regionale e nazionale ma anche in sede di Unione europea, per la tutela dei Consorzi, quindi per la difesa delle produzioni Dop e di qualità, sottolineando la necessità di reperire – a livello nazionale – le risorse necessarie per le filiere agro-alimentari e per le associazioni ed i consorzi.


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