“Siamo insediati da poche settimane e la situazione che si profila studiando le decine di segnalazioni che ci arrivano da comitati e cittadini è a dir poco allarmante sul fronte ambientale” dichiara Silvia Noferi consigliera regionale del Movimento Cinque Stelle.

La Toscana, la “bella Toscana”, è in realtà una terra dei fuochi, dove importanti criticità ambientali dovute a sversamenti industriali di sostanze inquinanti nell’aria, nel terreno e nel mare, sono in attesa di bonifica da decenni.

“In aggiunta a questo – prosegue Noferi – lo smaltimento dei rifiuti manca completamente di una regia e la Giunta attuale, come la precedente del resto, procedono con interventi spot, aprendo o prorogando discariche che avevano promesso di chiudere in prossimità della campagna elettorale.

Per i casi più gravi siamo andati a ricercare la documentazione autorizzativa del sito industriale e abbiamo scoperto che in molti casi importanti valutazioni, come quella di impatto sanitario o di impatto cumulativo delle fonti inquinanti, sono state completamente disattese nonostante le richieste della popolazione.

“Oggi vogliamo porre l’attenzione sul sito di smaltimento fanghi di Baciacavallo – puntualizza la consigliera del Movimento Cinque Stelle – per il quale la Conferenza dei Servizi ha recentemente autorizzato il riammodernamento delle vasche, la sostituzione dell’inceneritore e l’implementazione con un nuovo biodigestore a poche decine di metri da una zona residenziale e alcuni ricettori scolastici.

“Il nuovo polo industriale andrà ad aggravare una situazione ambientale già ampiamente compromessa che necessiterebbe invece della realizzazione degli interventi mitigatori previsti dal Piano Strutturale per il Sistema Territoriale 6 di Prato, meglio conosciuto come “La città in aggiunta”.

“Tra l’altro la normativa Seveso 3 relativa ai grandi rischi, prevede che per inceneritori e biodigestori, ci sia una distanza minima tra i perimetri degli stabilimenti di 200 metri. In questo caso abbiamo a soli 8 metri l’impianto di sollevamento dell’acqua potabile che rifornisce mezza Prato, mentre a 12 metri di distanza si trovano un turbo-espansore cogenerativo (che processa 25.000 metri cubi l’ora di gas metano) e il gasdotto della SNAM.

Lo spaccio di questo sito industriale come parte del ciclo dell’energia green è solo l’ennesima presa in giro per i residenti costretti a convivere da oltre trent’anni con le emissioni odorigene dei fanghi che si aggiungono all’inquinamento causato dal traffico veicolare fra i Macrolotti 1/2 e all’autostrada A11 in procinto, tra l’altro, di essere ampliata.

“A nessuno interessa indagare sulla qualità dell’aria che i cittadini respirano in questa frazione e lo testimonia sia l’indagine fatta per corrispondenza (!!) sull’incidenza della mortalità per tumori al polmone (circa il 30% di risposte) che la totale mancanza di una rete efficiente di centraline di monitoraggio dell’aria (visto che nemmeno quelle che sono state rimosse hanno mai funzionato).

Questi a grandi linee gli argomenti – conclude Noferi – che ci hanno convinto a depositare una mozione che chiede alla Regione Toscana di abbandonare il progetto di ampliamento e anzi l’immediata chiusura dell’impianto di smaltimento fanghi di Baciacavallo.”

Lo scrive Silvia Noferi, Consigliera della Regione Toscana del Movimento 5 Stelle


Sciopero della pubblica amministrazione. Mallegni: “Andate a lavorare, non ricopritevi di vergogna”

RSA, Torselli e Rossi (FDI): “Grave che per far funzionare Villa Serena, la Regione sottragga personale agli ospedali”