“Vincenzo Chiarugi a 200 anni dalla morte. Una vita tra pratica medica ed erudizione”. Questo il titolo dell’incontro celebrativo organizzato dal Comune di Empoli, in collaborazione con l’associazione Amici dell’Archivio storico comunale, in vista del giorno dell’importante bicentenario della morte del precursore della psichiatria moderna.
Originariamente previsto con la presenza del pubblico, l’incontro si svolgerà in modalità telematica: sarà possibile seguire la relazione del professor Giuliano Pio Casu, psichiatra di fama e attuale direttore del dipartimento di salute mentale e dipendenze dell’Asl Toscana centro, in diretta facebook sul canale empoliestoria (profilo degli Amici dell’Archivio storico di Empoli), martedì 22 dicembre, dalle 17,30 in poi.
L’incontro sarà introdotto dal saluto dell’assessore alla cultura delCcomune di Empoli, Giulia Terreni, e dalla presentazione di Paolo Santini, direttore della rivista storica Quaderni d’Archivio.
Vincenzo Chiarugi (Empoli 17.02.1759 – Firenze 22.12.1820) rimane indubbiamente un empolese fra i più grandi e diverrà celebre per la pubblicazione dei tre volumi del “Della pazzia in genere ed in specie. Trattato medico-analitico con una centuria di osservazioni” (Firenze 1793-94; una seconda edizione fiorentina, limitata al primo volume, si ebbe nel 1808; ugualmente ristretta al primo volume più l’appendice di casi clinici l’unica traduzione, quella lipsiense del Weigel del 1795, alla quale vanno principalmente ricondotte le scarse reminiscenze estere del lavoro del Chiarugi nella psichiatria dell’Ottocento): l’opera può ritenersi il primo trattato di psichiatria modernamente inteso, e proprio sul contenuto di questo trattato si annunciano da parte del professor Casu nuove interessanti ipotesi e tracce da approfondire.