“Il mondo dell’arte e della cultura è in lutto per Irina Aleksandrovna Antonova, una tra i più grandi e rispettati museologi di tutto il Novecento e dei primi decenni del nostro secolo, studiosa ed esperta riconosciuta, a livello mondiale, non solo dell’arte moderna ma anche del Rinascimento italiano, che tanto amava. Ricordo con particolare nostalgia le ore passate insieme durante la mostra Raffaello, la Poesia del Volto al Museo Puškin quattro anni fa: le sue osservazioni su dipinti anche notissimi riuscivano ad essere sempre nuove e illuminanti. E avevamo parlato di un suo auspicato viaggio in Italia circa un anno fa, quando la vidi per l’ultima volta, in margine al Forum culturale a San Pietroburgo. Donna di straordinaria cultura, cosmopolita – parlava le altre lingue europee senza accento – e di un’inesausta energia e tenacia anche nei suoi ultimi anni, Irina Aleksandrovna ha costruito la reputazione globale del Museo Puškin da lei prima diretto e quindi presieduto, difendendo con patriottismo esemplare gli interessi della Russia e della sua città natale, Mosca. Ci mancheranno i suoi consigli, le sue osservazioni, le sue idee e i suoi argomenti. E rimarrà sempre il suo esempio, non solo per ogni collega e direttore di museo, ma anche per ogni cittadino”.


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