Merak,Megrez,Dubhe, Alioth e Mizar: questi sono i nomi delle bolle trasparenti che sono state inaugurate nella prima metà di settembre a Camporgiano.
Sono i nomi di cinque stelle dell’Orsa Maggiore e la scelta del nome non è stata affatto casuale.
Perché Ursa Major è il primo villaggio bubble in Italia: una struttura turistica che comprende cinque bubble room completamente trasparenti, situate nel cuore della Garfagna, in un contesto paesaggistico unico nel suo genere.
L’idea di Samuele Freggia, presidente di Oike Turismo, è quella di offrire un’esperienza di viaggio unica ed irripetibile, che coniughi avventura e lusso e prometta ai viaggiatori l’emozione indimenticabile di addormentarsi guardando le stelle, circondati dal silenzio della natura incontaminata.
Le cinque camere sono arredate con gusto ed eleganza e sono dotate di tutti i comfort, incluso riscaldamento, aria condizionata e vasca per rendere ancora più rilassante e piacevole l’esperienza dei nostri ospiti.
La colazione viene servita in camera, per permettere agli ospiti di Ursa Major di godersi il pasto del mattino con tutta la calma, il relax e la tranquillità che cercate.
Prevista, sul far della sera, anche una coccola extra: l’ apericena in bubble, all’insegna dei sapori autentici della Toscana.
Abbiamo fatto qualche domanda a Samuele, per saperne di più sul suo progetto, nato nel bel mezzo della pandemia che ha messo in difficoltà tantissime piccole imprese italiane.
Com’è nata l’idea di un villaggio bubble in Garfagnana?
Dalla volontà mia e del mio staff di provare a creare qualcosa di realmente “Esperienziale.
Nel mondo di oggi, tra un hashtag e l’altro, le parole assumono significati diversi rispetto a ció che rappresentano e la nostra paura era proprio che anche il turismo esperienziale assumesse dei connotati troppo diversi rispetto a quello che la parola stessa vuol comunicare.
Insomma, volevamo creare qualcosa che fosse davvero sinonimo di esperienza e che, in quanto tale, permettesse alle persone di calarsi in una realtà dal forte impatto emotivo, qualcosa che fosse impossibile da dimenticare”
Come sono stati questi primi due mesi di Ursa Major?
Intensi.
Inizialmente è stata una corsa contro il tempo, affinché tutto fosse perfetto in tempo utile.
Poi c’è stata l’inaugurazione e lì ho realizzato che finalmente Ursa Major iniziava il suo viaggio.
E questo viaggio è iniziato davvero sotto una buona stella, dal momento che l’idea è decollata subito e abbiamo registrato un tutto esaurito in pochissimo tempo.
Quando inizi un progetto ex novo, non sai mai cosa aspettarti. Nonostante il periodo poco facile, siamo felicissimi del risultato.
Timori per la stagione invernale?
In realtà, appena abbiamo aperto, abbiamo riscontrato subito una cosa a cui non avevamo pensato: ci viene spesso richiesto se Ursa Major sarà aperto durante la stagione invernale, poiché molti desiderano proprio vivere l’esperienza in bubble con la pioggia o la neve.
E posso comprenderli, perché l’esperienza in bubble sotto la pioggia è qualcosa di indescrivibile.
Quanto hanno pesato le restrizioni anti-covid19 sull’attività di Ursa Major? In realtà hanno pesato più psicologicamente, visto il momento di forte incertezza per tutti.
Nonostante questo, però, posso dire che Ursa Major non ha risentito tantissimo della situazione attuale.
Sicuramente a questo contribuisce la posizione geografica della struttura, lontano dal caos e dalla folla.
Del resto, tutta l’esperienza Ursa Major è pensata per garantire un certo livello di privacy.