Il presidente della Regione Toscana con l’ennesima, maldestra, dichiarazione stampa riferisce di aver appreso che nella sanità territoriale non c’è stata alcuna percezione dei 5000 neo assunti in Sanità.

Nelle scorse settimane e mesi sono state circa 5000 le persone (medici, infermieri, tecnici, ecc) assunte ma, come viene giustamente precisato dagli ospedali e dai sindacati, si tratta di 3000 regolarizzazioni e 2000 nuove assunzioni.

Numeri che a malapena servono a coprire, non totalmente, le carenze di organico e il turnover. Sicuramente numeri inadeguati a fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria.

Servono, come correttamente fa notare la FP CGIL, nuove assunzioni, maggior sicurezza per i lavoratori della sanità e scelte organizzative che garantiscano i servizi non covid ed evitare il blocco delle attività sanitarie programmate.

Ma non basta: è di tutta evidenza che il personale neoassunto non ha nella maggior parte dei casi una sufficiente esperienza nella gestione di pazienti critici e necessiterebbe quantomeno di un periodo di affiancamento che in questa situazione risulta impossibile.

Questo è il prezzo di decenni di tagli all’organico, una politica che il Governatore della Toscana conosce molto bene e a cui difficilmente si può rimediare in pochi mesi.

Infine, chiediamo chiarimenti rispetto alle nuove strutture per il ricovero dei pazienti covid. Con quale personale si pensa di gestire l’apertura di nuovi posti letto? Solo la struttura all’ex Creaf di Prato, secondo stime sindacali, necessita di un numero di infermieri, Oss e medici che attualmente non è nemmeno in fase di assunzione.

Per questo oggi siamo a fianco delle mobilitazioni organizzate dai sindacati confederali in tutta Italia.

Sinistra Italiana Toscana


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