Sono otto e sono i primi formatori qualificati che opereranno nell’ambito della sicurezza delle macchine agricole in Toscana. Le nuove figure professionali, il primo passo per la messa a punto di profilo di competenza specifico in ambito regionale, rappresentano il risultato concreto del progetto pilota volto alla creazione di profili professionali per consentire la formazione di formatori della sicurezza in agricoltura.

Il progetto è nato nell’ambito del protocollo d’intesa che la Regione Toscana ha siglato con l’Accademia dei Georgofili e in collaborazione con INAIL, Università degli studi di Firenze, CAI (Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani) ed ENAMA (Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola) ed Ente Terre Regionali Toscane.

“Il grande tema della sicurezza sul lavoro, che anche oggi è tornato tristemente di attualità nella nostra regione, riguarda molto anche il settore agricolo – ha commentato la vicepresidente e assessore all’agroalimentare Stefania Saccardi – Il nostro impegno nel settore che negli anni non si è mai fermato, punta anche sulla sensibilizzazione e la promozione della cultura della sicurezza attraverso il quale è possibile modificare i comportamenti scorretti degli operatori nell’uso delle macchine agricole. Grazie a questa nuovo profilo, saremo in grado di assicurare una formazione professionale svolta da personale preparato che conosce approfonditamente i macchinari e gli ambiti operativi e dare il via alla creazione di una strategia comune di intervento che ci porti presto a imboccare la strada di una sempre maggiore sicurezza”.

Adesso gli otto formatori potranno a loro volta formare ed addestrare altri formatori di operatori cosicché usino in sicurezza le principali macchine agricole. Il settore agricolo e forestale rappresenta un settore ad alto rischio, sia sotto l’aspetto infortunistico, che delle malattie professionali. Con il 29% del totale, è il settore più a rischio per gli incidenti gravi e mortali con riferimento particolare all’uso dei trattori.

Nel 2019 il trenddegli incidenti mortali è aumentato del 15% rispetto all’anno precedente. Troppo spesso le dinamiche di questi incidenti dimostrano come l’aspetto comportamentale degli operatori (compreso le attività hobbistiche) rappresenti l’elemento di forte criticità per l’uso improprio dei mezzi, la scarsa percezione del rischio, l’eccessiva confidenza e la scarsa formazione. I corsi organizzati rispondono proprio a questa emergenza.

Quello pilota appena concluso, dal quale sono usciti gli otto formatori, ha visto 48 ore dedicate in gran parte agli aspetti pratici di conduzione delle macchine agricole grazie alla partecipazione di tecnici, già formatori, segnalati dalle principali categorie professionali del settore agricolo.

Sei giornate in cui accanto alla condivisione di materiali di illustrazione dei diversi aspetti tecnici, legislativi, normativi e organizzativi nella gestione della sicurezza nelle operazioni meccanizzate agricole e in particolare nell’uso dei trattori, si è attuato un percorso di addestramento pratico alla guida delle diverse tipologie di macchine agricole, con prove di difficoltà sempre crescenti. Tutte le lezioni si sono svolte in strutture della Regione Toscana: la Tenuta di Cesa (AR), la Tenuta di Suvignano (SI), e presso il Centro di Formazione “La Pineta“ a Tocchi (SI).


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