La scienza e la sua declinazione umanistica, sarà il tema centrale dell’edizione Pisana del X Festival Nazionale della Dottrina Sociale. Una kermesse che, quest’anno, avviene in modo diffuso lungo tutta l’Italia.

Il primo evento che si celebra in contemporanea in 29 città del nostro Paese, a Pisa si volgerà lunedi 23 novembre nel bellissimo spazio verde interno del “Centro iCappuccini”, in via dei Cappuccini 2B a Pisa. 

Qui a partire dalle ore 9 avverrà infatti  la piantumazione di un Melograno, pianta simbolo del Festival nazionale della Dottrina sociale, espressione di  energia vitale, unione e fertilità. In quella occasione sono previsti i saluti del Sindaco, Dr. Michele Conti e dell’Arcivescovo di Pisa,  Mons. Giovanni Paolo Benotto e del dr. Paolo Martinelli, Presidente Acli Pisa, insieme agli organizzatori dell’evento. Seguirà alle 10 la cerimonia di piantumazione e benedizione del Melograno. Un momento simbolico di grande rilievo, a sottolineare l’unione e la sensibilità che permea e unisce il nostro Paese per i valori della Dottrina sociale della Chiesa. “Questo è il momento delle persone che ce la mettono tutta nel fare quello che devono fare, nell’adempiere alle loro responsabilità”, è il pensiero che Monsignor Adriano Vincenzi, nel novembre 2019, disse a conclusione della IX edizione del Festival Dottrina Sociale  e che sarà presente accanto al Melograno. Come lui pianta il primo seme che diede vita al Festival, così le realtà che hanno aderito moltiplicano e fanno crescere i frutti del suo impegno. 

L’evento successivo è previsto giovedì 26 novembre, a partire dalle ore 9, con la video conferenza online che per una giornata chiamerà amministratori, scienziati, medici e umanisti a interrogarsi su “Vivi adesso il tuo futuro: Scienza & Amore”, quella scienza che si protende sull’uomo, cogliendone la sua dignità e profondità, nelle sue espressioni quotidiane come la salute, il lavoro, la pienezza di vita. 

Commenta il Sindaco di Pisa, Michele Conti: “E’ importante che proprio adesso, nel pieno di questa “tempesta inaspettata e furiosa” come l’ha definita Papa Francesco durante la sua preghiera in una piazza San Pietro vuota e desolata, qualcuno si prenda l’impegno di progettare il nostro futuro prossimo, ponendo al centro delle riflessioni l’uomo. In questo, del resto, deve stare il nostro operare ogni giorno, qualunque sia la professione, lavoro o impegno pubblico: creare le condizioni perché il domani e quello dei nostri figli sia migliore, più giusto e solidale. In questo, senz’altro, è il mio dedicarmi alla cosa pubblica nella mia città che, proprio in questa pandemia, ho scoperto avere tante risorse nascoste, fatte di donne e uomini che si impegnano con sacrificio e dedizione per gli altri, nel mondo del volontariato ad esempio. A chi, come il sottoscritto, ricopre pro tempore una carica tanto importante per la comunità dunque spetta la responsabilità di riconoscere queste risorse e valorizzarle e, ove necessario, metterle a disposizione di tutti. Non immagino pensare cosa sarebbe stata questa crisi, ad esempio, senza il grande contributo di medici, infermieri, e volontari che hanno lavorato ben oltre i loro obblighi.  Auguro, pertanto, a tutti i partecipanti a queste giornate di riflessione e confronto di lavorare proficuamente e con successo. Se una lezione abbiamo appreso da questa pandemia è quella, come ha detto papa Francesco “di trovarci tutti sulla stessa barca ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme”».

Promotori. L’edizione Pisana è promossa dall’IRCCS Fondazione Stella Maris, dalla Fondazione Casa Cardinale Maffi Onlus, dalla Fondazione Opera Giuseppe Toniolo, dal Centro Studi e Laboratorio per la Dottrina Sociale – CSDS e dall’Osservatorio Giuridico Legislativo della Conferenza Episcopale Toscana – OGLT. 


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