Per il settecentenario dalla morte di Dante Alighieri, che ricorre il prossimo anno, le Gallerie degli Uffizi hanno preparato un programma che oltre Firenze ingloba la Toscana: “oltre alle nostre iniziative con Forlì e Ravenna, abbiamo naturalmente pensato anche alla Toscana e a Firenze. Pensiamo alla Toscana policentrica, dunque ci sarà una mostra con Poppi, dove Dante scrisse alcune parti di Purgatorio e Inferno e, ed una a Castagno, il luogo, fortemente simbolico, dove si svolse l’ultima riunione in cui il Poeta pensò di poter ancora tornare a Firenze.
E’ quanto ha annunciato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt, intervenendo nel salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio alla presentazione degli eventi danteschi a Firenze nel 2021 anno in cui ricorrono settecento anni dalla morte del Sommo Poeta. All’evento, presieduto dal sindaco Dario Nardella, partecipa il ministro per i Beni culturali Dario Franceschini.
“Firenze, la Firenze di Dante, – dice il direttore – non sarà certo dimenticata: proprio a marzo, nel mese delle celebrazioni del Dantedi del 25 marzo, istituito quest’anno proprio dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, proporremo una grande mostra monografica dedicata a Giuseppe Penone, il cui cuore sarà proprio una opera creata appositamente, un tessile lungo 15 metri con versi intorno ad un albero. Quest’opera prende spunto dal brano nel Paradiso, in cui Dante Alighieri vede un albero rovesciato, con le radici in alto, che prende la saggezza del cielo per portarla sulla Terra. Ci sarà anche, grazie alla collaborazione con il Comune di Firenze, una scultura di Penone in piazza Signoria, intitolata ‘Identità’, con due alberi che si incontrano e incrociano: uno con le radici in terra e l’altro, che riprende l’immagine dantesca, con le radici in cielo. Nella seconda parte del prossimo anno infine gli Uffizi, insieme al museo Galileo, realizzeranno un’altra esposizione, dedicata a Dante e al suo rapporto con le scienze: un tema mai affrontato con una mostra dedicata, che riprende la collaborazione tra gli Uffizi e il Museo Galileo già sperimentato con grande successo in occasione della mostra recente sul Codice Leicester di Leonardo da Vinci”.