L’incessante attività di controllo delle persone sottoposte a misure cautelari ha fatto sì che T.T. – pisana del 1983 domiciliata a Livorno, già arrestata dalla Squadra Mobile in un’indagine per spaccio di sostanze stupefacenti conclusa, il 10 maggio u.s., con l’emissione di misure cautelari personali a carico di 7 persone – sia stata tradotta in carcere.

La donna, nell’ambito della su menzionata indagine, era stata sottoposta alla misura del divieto di dimora nel Comune di Livorno, con obbligo di firma presso la Questura di Pisa; dopodiché, a seguito delle numerose inosservanze alle prescrizioni impostele dall’Autorità Giudiziaria, era stata sottoposta agli arresti domiciliari con uso di braccialetto elettronico.

Tuttavia, i numerosi controlli posti in essere dal personale della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. hanno permesso di accertare le ripetute e disinvolte violazioni, da parte dell’indagata, anche a quest’ultima misura più restrittiva, al punto che, addirittura, non si era fatta trovare all’interno del suo appartamento neppure il giorno prestabilito per l’installazione e l’attivazione del dispositivo elettronico di tracciamento.

Alla luce della completa indifferenza manifestata da T.T. rispetto alle misure imposte, il Tribunale di Livorno ha deciso di aggravare tale misura cautelare, sostituendola con quella in carcere; rintracciata dagli uomini della Squadra Mobile, è stata accompagnata presso la Casa Circondariale di Sollicciano (FI).

Proseguiranno senza tregua, da parte della Polizia di Stato, i controlli delle persone sottoposte a misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, affinché le stesse vengano puntualmente rispettate; in caso di inosservanza, è bene sapere che si rischia anche il carcere..

L’incessante attività di controllo delle persone sottoposte a misure cautelari ha fatto sì che T.T. – pisana del 1983 domiciliata a Livorno, già arrestata dalla Squadra Mobile in un’indagine per spaccio di sostanze stupefacenti conclusa, il 10 maggio u.s., con l’emissione di misure cautelari personali a carico di 7 persone – sia stata tradotta in carcere.

La donna, nell’ambito della su menzionata indagine, era stata sottoposta alla misura del divieto di dimora nel Comune di Livorno, con obbligo di firma presso la Questura di Pisa; dopodiché, a seguito delle numerose inosservanze alle prescrizioni impostele dall’Autorità Giudiziaria, era stata sottoposta agli arresti domiciliari con uso di braccialetto elettronico.

Tuttavia, i numerosi controlli posti in essere dal personale della Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P. hanno permesso di accertare le ripetute e disinvolte violazioni, da parte dell’indagata, anche a quest’ultima misura più restrittiva, al punto che, addirittura, non si era fatta trovare all’interno del suo appartamento neppure il giorno prestabilito per l’installazione e l’attivazione del dispositivo elettronico di tracciamento.

Alla luce della completa indifferenza manifestata da T.T. rispetto alle misure imposte, il Tribunale di Livorno ha deciso di aggravare tale misura cautelare, sostituendola con quella in carcere; rintracciata dagli uomini della Squadra Mobile, è stata accompagnata presso la Casa Circondariale di Sollicciano (FI).

Proseguiranno senza tregua, da parte della Polizia di Stato, i controlli delle persone sottoposte a misure cautelari diverse dalla custodia in carcere, affinché le stesse vengano puntualmente rispettate; in caso di inosservanza, è bene sapere che si rischia anche il carcere.


Evade dai domiciliari, 51enne in manette

Ritrovato a San Rossore raro lichene