Come subito si è reso drammaticamente evidente, le strutture socio sanitarie residenziali per le persone anziane e con disabilità costituiscono gli ambienti particolarmente esposti al contagio Covid 19.
In queste settimane vengono colpite diverse strutture non coinvolte nei mesi scorsi durante la cosiddetta fase 1 della pandemia.
Con l’ordinanza regionale n° 93 dello scorso 15 ottobre, sono state adottate misure precise per la prevenzione del contagio e della diffusione del virus Covid 19 nelle Rsa, Rsd o altra struttura socio sanitaria.
Come sindacato abbiamo condiviso tali misure, pur consapevoli della implicazioni sul piano relazionale e sulla qualità della vita di ospiti e operatori delle strutture.
Il rapido e grave sviluppo del quadro pandemico rende indispensabile, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, il rispetto generalizzato e rigoroso in tutte le strutture delle indicazioni contenute nell’ordinanza 93, successivamente meglio dettagliate nell’ordinanza n°96, per le quali occorre un monitoraggio permanente da parte dell’Azienda sanitaria.
In particolare, come Spi Cgil, FP Cgil e Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze riteniamo prioritario e inderogabile l’esecuzione, con la frequenza prevista, che andrebbe ulteriormente aumentata, degli screening ai dipendenti ed agli ospiti, attraverso tampone rapido, come previsto dall’indicazione della Regione che dispone che le Asl devono fornire “test antigenici rapidi” in misure sufficiente alla Rsa e Rsd.
Risulta infatti evidente che con la sospensione delle visite dei familiari, tale misura risulta la più efficace per la tutela della salute di ospiti e operatori delle strutture.