Da più di un anno la USL Toscana entro ha annunciato l’avvio dei necessari lavori di adeguamento alle norme di sicurezza dei locali del Presidio La Pira di via Fanfani, un importante centro sanitario che opera all’interno di uno dei quartieri più popolosi e con un reddito familiare fra più bassi dell’intera area metropolitana. In tutto questo tempo i Dirigenti dell’Azienda sanitaria non sono riusciti a individuare una valida soluzione che permettesse a questi servizi di continuare la loro attività di cure e riabilitazione all’interno di questo difficile quartiere.

Nel centro La Pira negli anni hanno operato, oltre al servizio territoriale della salute mentale, un’importante branchia del servizio della “Riabilitazione Funzionale” che si occupa delle patologie di infanzia e adolescenza, un essenziale servizio di riabilitazione di malattie del neuro sviluppo come l’autismo e dei disturbi neuro motori e del linguaggio. Attività riabilitative che, per poter funzionare nel modo migliore, hanno bisogno che le diverse figure professionali possano svolgere un unico intervento clinico multiprofessionale sui pazienti, e che sia favorita quotidianamente la contemporanea attività dei professionisti sanitari presenti su questo difficile percorso terapeutico come logopedisti, fisioterapisti ed educatori.

I servizi della Riabilitazione della Salute Mentale in questi anni hanno assistito a pesanti tagli sul budget e sul personale, ma nonostante tutto hanno continuato a offrire un servizio di qualità, rispondendo al bisogno di salute, in costante aumento, di molte famiglie che hanno figli affetti da queste complesse patologie e che senza la presenza di questi presidi pubblici non avrebbero nessun’altra possibilità di cura e recupero dei propri cari.Dividere su più sedi questi professionisti, come prospettato dai vertici della USL Toscana Centro, significa rendere impossibile la continuazione di un efficacie percorso clinico terapeutico e danneggiare i piccoli utenti e le loro famiglie, molte delle quali saranno costrette ad abbandonare il servizio, visto che alcune delle sedi prospettate, Lungarno Santa Rosa e Via Canova, si trovano lontano dal quartiere.

Per la FP CGIL è assolutamente indispensabile che i servizi della riabilitazione funzionale trovino un’unica sede all’interno del quartiere che attualmente li ospita, in modo da mantenere inalterato il percorso riabilitativo di queste complesse patologie, in locali dove possano continuare a svolgere serenamente il loro lavoro tutte le professionalità presenti per sfruttare al meglio ogni possibilità di recupero dei piccoli utenti. La FP CGIL chiede a tutte le Istituzioni di quartiere e cittadine di intervenire per trovare una soluzione che non faccia interrompere le attività sanitarie di questo essenziale servizio, attraverso uno sforzo comune che aiuti la USL T.C. a trovare un’unica sede idonea per garantire le attività di questo fondamentale pezzo del sistema sanitario pubblico. Non lasciamo a se stessi questi piccoli utenti e le loro famiglie.


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