Non solo controlli ma anche iniziative di coinvolgimento sociale per far crescere la cultura della prevenzione.

E’ questo l’obiettivo del progetto che parte da Lucca “Giovani ambasciatori della prevenzione Covid”, presentato, questa mattina, dal Prefetto Francesco Esposito, alla presenza dell’ Assessore alle Politiche Formative del Comune di Lucca Ilaria Vietina, del Presidente della Provincia Luca Menesini, del Dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale, Donatella Buonriposi, del Direttore Generale dell’azienda USL Toscana nord ovest, Letizia Casani, del Segretario Generale della Fondazione Banca del Monte di Lucca, Giuseppe Bartelloni.

Partner del progetto, che beneficerà del contributo della Fondazione, Lucca Comics  & Games, rappresentata dal suo Presidente Francesca Fazzi.

Protagonisti dell’iniziativa gli studenti della Consulta della provincia di Lucca –  presenti all’incontro con quattro rappresentanti, Asya Barsotti dell’ ISI Machiavelli di Lucca, Mattia  Cinquini dell’Istituto Carrara Nottolini Busdraghi di Lucca, Marta Francesconi e Silvia Bartolomei del Liceo Scientifico Giosuè Carducci  di Viareggio, mentre in collegamento in videoconferenza ci saranno Deborah Ragusa e  Rosa Van Arkel dell’ISI di Castelnuovo di Garfagnana – che hanno risposto con entusiasmo all’appello del Prefetto “promuovere e diffondere una vera e propria cultura della prevenzione che parte proprio dai nostri giovani, quei giovani troppo spesso additati come i meno inclini a rispettare le misure, ai quali invece è giusto dare fiducia coinvolgendoli fino al punto da farli diventare i veri protagonisti, i “messaggeri” della cultura della prevenzione covid”.

La curva epidemiologica è in salita anche in provincia di Lucca e con l’ultimo dpcm sono state previste  misure di protezione più restrittive.

A seguito delle nuove disposizioni, per contrastare più efficacemente il fenomeno, il Prefetto Esposito ha dato indicazioni alle Forze di Polizia dello Stato e alle Polizie Municipali di intensificare l’attività di vigilanza soprattutto nei luoghi di intrattenimento e dove possono crearsi assembramenti.

I servizi finora svolti sono stati  numerosi ed efficaci.

Alla data del 12 ottobre in provincia di Lucca le persone controllate sono state 153.409  con una media giornaliera di 710 controlli e un tasso di  violazione del 2%  circa.  Le Forze dell’Ordine, che hanno operato sempre con impegno ed equilibrio, prima ancora di ricorrere alla sanzione, hanno costantemente invitato al rispetto delle norme.

I dati dimostrano che la comunità lucchese ha risposto con forte  senso civico.

 Ma con la pandemia anche una minoranza, anche una sola persona in un gruppo ristretto, che non osserva le regole, basta a pregiudicare l’efficacia della prevenzione e a vanificare l’impegno di tutti gli altri.

Ecco perché accanto all’attività di controllo occorre far crescere sempre più la consapevolezza che dipende proprio dalla responsabilità di ciascun individuo la capacità di contenere la diffusione del virus e di scongiurare conseguenze negative per la salute delle persone più vulnerabili, per la tenuta del servizio sanitario e per il sistema economico produttivo.

L’idea di fondo che ispira il progetto “Giovani ambasciatori”  è che proprio dalla scuola e dai più giovani possa partire un ulteriore impulso per richiamare l’intera comunità – che ha già dimostrato un forte senso civico –  a comportamenti responsabili in ogni momento della vita sociale e, soprattutto in quelle circostanze in cui la naturale tendenza a rilassarsi potrebbe indurre ad abbassare il livello di attenzione, nella consapevolezza della delicata fase che stiamo attraversando. 

L’obiettivo è formare gruppi di ragazzi, nell’ambito delle scuole di questa provincia, per poi renderli protagonisti di campagne di informazione e di sensibilizzazione, anche in ambiti extrascolastici (famiglie, associazioni sportive, luoghi di intrattenimento ecc.) sulle misure da osservare per prevenire la diffusione del virus.

Si utilizza il metodo della peer education, sulla base del quale saranno proprio i giovani a parlare agli altri per dissuaderli da comportamenti irrispettosi, per convincerli che la tutela della propria salute passa attraverso il coinvolgimento dell’intera comunità, che l’uso della mascherina è innanzitutto un gesto di solidarietà.

Gli studenti della consulta incontreranno i referenti dell’Educazione alla salute del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Toscana nord ovest per acquisire consapevolezza sul ruolo che andranno svolgere nei confronti dei loro coetanei, arricchendo le loro conoscenze e abilità. Sarà organizzato un modulo formativo già la prossima settimana. Nel corso dell’ incontro saranno gli stessi studenti, con l’aiuto dei formatori, ad elaborare una strategia di approccio dei loro pari, per spiegare le conseguenze negative del mancato rispetto delle semplici regole della prevenzione. Il tutto all’insegna delle 3 M (MASCHERINA, MANI, METRO).

Al  termine della formazione agli studenti sarà rilasciato un attestato come “Ambasciatore della prevenzione” che varrà come credito formativo ai fini scolastici.

Queste le  prime idee che saranno sviluppate:

  • un bando per tutti gli studenti per la creazione di video-slogan-fumetti per sensibilizzare sull’emergenza sanitaria con manifesti e locandine da distribuire nei negozi o affiggere in città
  • organizzazione di  un evento durante le ore ed i giorni di maggiore affluenza di persone con distribuzione nei locali o per strada di mascherine in modo simbolico ed eventuale flash mob
  • startup negli Istituti specializzati in designer per creazione di mascherine personalizzate,  con bando rivolto alle aziende del settore. 

“Ai ragazzi – ha dichiarato il Prefetto Esposito – è affidato il compito di far comprendere che non basta rispettare le norme di prevenzione: occorre fare di più, occorre anche far passare, con garbo e determinazione, il messaggio che chi non osserva le misure di contenimento non solo espone sé stesso a inutili rischi, ma crea un pericolo per l’intera comunità, per questo motivo il suo comportamento non può lasciarci indifferenti”.

Il Direttore Generale dell’Asl Casani ha parlato di un progetto innovativo, da esportare anche negli altri territori dell’Azienda.


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