“E’ stata cambiata la Costituzione che fu votata nel 1948 dall’80% del Parlamento. Oggi il 30%
degli italiani l’ha cambiata”
“La vittoria del sì al Referendum costituzionale non garantirà risparmi e creerà una democrazia fondata solo sui partiti”. Il consigliere di Forza Italia Mario Razzanelli commenta il risultato uscito questo pomeriggio dalle urne.
“Questo Referendum non è stato spiegato bene agli italiani. Si ridurranno onorevoli e senatori con un risparmio di circa 30 milioni l’anno: una goccia nel “mare magnum” nel bilancio dello Stato italiano e provocherà solo una diminuzione della rappresentanza sul territorio. Se si voleva fare una riforma seria andava eliminato il Senato – spiega Razzanelli – perché il Parlamento italiano mette, in media, due anni ad approvare una legge contro i 3-4 mesi con i quali viene approvata una legge negli altri Stati europei. Questa lentezza, tipica italiana in quanto la legislazione risale a oltre settant’anni fa, ha generato un’altra perversione: l’abuso dei decreti legge. Non esiste altro Paese al mondo che fa un uso così accanito di decreti leggi. Se si voleva davvero fare una riforma seria andava eliminato il Senato, un doppione della Camera dei Deputati.
E’ stata cambiata la Costituzione che fu votata nel 1948 dall’80% del Parlamento. Oggi il 30%
degli italiani l’ha cambiata.
La vittoria del sì al Referendum porterà anche una seconda conseguenza. In Italia dal 1994 è stato abolito il voto di preferenza e sono i segretari dei partiti che decidono chi deve rappresentarci in Parlamento. Se domandiamo a un fiorentino, od a un italiano, chi ha eletto in Parlamento, con poche eccezioni, sarà in grado di rispondere. E questo è da sempre un grave rischio per la democrazia. Già da tempo ci è stata privata la possibilità di scegliere chi far sedere in Parlamento. Votiamo i partiti ma non chi ci deve rappresentare. Abbiamo un Parlamento di nominati. Riducendone il numero la situazione peggiorerà ulteriormente. La democrazia sarà totalmente in mano ai “Capi” dei vari partiti. Siamo l’unico paese in Europa che non è una democrazia ma una vera e propria “partitocrazia”.