L’8 luglio la Conferenza dei servizi ha bocciato il progetto di pirogassificatore della KME, confermando ciò che da tempo lo straordinario movimento popolare di tutela del territorio della Mediavalle denunciava a gran voce: il progetto dell’azienda non ha le condizioni minime per andare avanti.

Rischio sanitario, impatto paesaggistico, un’ipotesi di sviluppo aziendale completamente in contrasto con le esigenze ambientali di riduzione dell’inquinamento atmosferico e di consumo di suolo in una zona già martoriata dallo strapotere dei profitti aziendali: la Kme ha tempo fino a novembre per rispondere alle osservazioni della Conferenza dei Servizi, ma intanto il “No” degli abitanti della Mediavalle è risuonato forte e chiaro e certamente non si fermerà.
La questione, tuttavia, va oltre le mire dell’azienda. Viviamo in una Regione da anni vittima di una classe dirigente speculatrice, che non si fa scrupoli ad asfaltare la trasparenza democratica e il rispetto dei territori, soprattutto se periferici, come l’amministrazione Rossi ha fatto fino ad oggi sulla questione pirogassificatore, barattando la salute degli abitanti della Mediavalle con la tutela dei lavoratori. Un gioco al ricatto di cui l’istituzione non è che l’arbitro venduto di una partita truccata.

Noi non ci stiamo e vogliamo tutto: vogliamo un piano di sviluppo adeguato che riduca i già elevatissimi livelli di CO2, la riconversione ecologica delle imprese della Mediavalle e della Garfagnana che garantisca contemporaneamente la tutela dei posti di lavoro e dell’ambiente, un progetto di economia circolare che valorizzi la Valle del Bello e del Buono, salvaguardandone l’ecosistema.


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