“Ultima ‘botta’ per la cooperativa, giù 30% fatturato. Istituzioni sorde a nostri appelli: salvaguardare dipendenti, a pagare siano i dirigenti poltronati dalla sinistra.”E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli.

“Dal 31 ottobre Cft, cooperativa fiorentina della logistica da tempo in grave crisi, perderà il suo più grosso appalto, quello del centro freschi Unicoop di Pontedera, commessa che rappresenta oltre il 30% di fatturato complessivo dell’azienda, già decimato negli ultimi anni. Insieme ad altre perdite di lavoro si tratta di un colpo devastante per un’azienda che ha raggiunto oltre 100 milioni di debito, fra cui 14 con l’Erario, e che renderà inapplicabile il già precario piano di ristrutturazione del debito scaturito dalla gestione commissariale e sottoscritto dal tribunale fallimentare e dai creditori a fine 2019. Siamo preoccupati per il destino degli oltre 2000 addetti della cooperativa fra soci e interinali: da due anni chiediamo chiarezza e l’intervento del governo con i commissari per salvaguardare le migliaia di persone che rischiano il posto, ma nessuno ci ha ascoltato. Anzi, nel frattempo la sinistra ha continuato a poltronare dirigenti incapaci con stipendi d’oro che hanno portato al disastro Cft, non ultima la grottesca nomina a presidente dell’ex parlamentare Pd e sindaco di Siena del disastro Mps Franco Ceccuzzi. E la Regione Toscana ha chiuso gli occhi sulla gestione degli amici degli amici: presenterò un’interrogazione parlamentare per chiedere l’istituzione di un tavolo urgente perché a pagare le malefatte della sinistra non siano, come sempre, le migliaia di lavoratori”.

“Negli ultimi mesi a Cft se ne sono viste di tutti i colori: – sottolinea Donzelli – dopo centinaia di licenziamenti e l’illegittima restituzione delle quote sociali in un’unica soluzione richiesta a soci e pensionati per ripianare i debiti chiediamo che finalmente si intervenga per scongiurare che una crisi provocata da una gestione politica scellerata ricada sui lavoratori. Occorre fare chiarezza su tante ombre: ho già inviato al Trubunale di Firenze e all’Anticorruzione i documenti ufficiali che denunciavano un conflitto di interessi durante il commissariamento fra il liquidatore e l’attestatore, che facevano parte dello stesso studio e che invece dovrebbero essere indipendenti fra loro. Insomma il controllore non sarebbe stato indipendente come avrebbe dovuto essere. Ora basta con le gestioni allegre che strizzano l’occhio alla sinistra – conclude Donzelli – è giunta l’ora di intervenire”.

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Giovanni Donzelli

ultimo aggiornamento: 09-09-2020


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