Ponte Vecchio, le cui origini risalgono all’epoca romana. Ponte alle Grazie, l’unico a resistere alle tante piene e alluvioni. E poi Santa Trinita, la Carraia, San Niccolò, fino ad arrivare al “giovanissimo” viadotto dell’Indiano. La storia di Firenze è una storia di fiume e di ponti, di antichi porti e pescaie: ce lo mostrano Andrea e Fabrizio Petrioli nel loro nuovo libro, intitolato 50 a.C. Firenze e l’Arno dal primo all’ultimo ponte (pp. 160, euro 13) in libreria dal 1° ottobre per l’editrice Sarnus.
Il connubio naturale e secolare tra una città e il suo fiume è un legame vitale per la comunità, per i suoi abitanti, per lo suo sviluppo economico e sociale. Il volume ci porta indietro in un’epoca remota, vicina alla fondazione di Florentia: il 50 a.C., anno della costruzione del primo ponte sull’Arno. Queste pagine ci offrono un racconto del fiume in duemila anni di storia, dall’epoca romana ai giorni nostri, passando per il basso e l’alto Medioevo, svelandoci la vita dentro e intorno alle acque, le opere legate al fiume, le curiosità, le leggende e i personaggi. Grazie alle tante immagini d’epoca raccolte negli anni dagli autori – custodi di uno sterminato archivio – ci sembrerà di camminare lungo gli argini del fiume tra i lungarni e le piazze, le case e i palazzi che si specchiano nelle sue acque, rivivendo i “traffici” e i divertimenti che in passato si svolgevano quotidianamente nel suo letto e lungo le sue sponde, da Bellariva alle Cascine, dall’Anconella all’Isolotto. “Il libro”, spiegano i fratelli Petrioli, “completa il percorso iconografico e testuale iniziato con 1333: Firenze dove passavano le antiche mura, uscito nel 2017. Le foto d’epoca, databili fra la seconda metà del l’Ottocento e i primi decenni del secolo scorso, ci permetteranno ancora una volta di visitare aree della città ricche di arte e storia, proprio come se stessimo passeggiando per Firenze”.