Potere al Popolo sostiene la lotta degli assegnatari della case popolari e degli abitanti dei quartieri periferici. Mercoledi 15 luglio alle 17 presidio sotto al comune di Pisa

Questa la nota inviata alla stampa:

“In questi giorni in Consiglio Comunale si discute delle variazioni di bilancio proposte dalla giunta leghista del Sindaco Conti, il cosiddetto “Riapri Pisa”, che altro non e’ se non la riconferma degli interessi rappresentati dalla destra: palazzinari, grandi costruttori, baronie universitarie, grandi catene di distribuzione alimentare.

Il “Riapri Pisa” non prevede per le maggioranze neppure le briciole, perché quel poco che si dà da una parte lo si toglie dall’altra. Le opere di risanamento dei quartieri periferici vengono tagliate a favore dell’impegno a far pagare meno tasse. Ma a chi? Non certo agli abitanti delle periferie, che per sopperire all’abbandono delle case popolari ogni anno spendono di tasca propria centinaia di euro per manutenzioni che toccherebbero a Apes.

Per il rilancio delle politiche abitative pubbliche non e’ previsto neanche un euro.
Per i palazzinari invece, che in città tengono oltre 4.000 case sfitte per mantenere alto il costo degli affitti, si continua a riconoscere una detrazione dell’ IMU del 50%.

Che dire poi dei tagli alle scuole e agli asili comunali, per oltre 500 mila euro, con i quali si vanno a finanziare le scuole private?

E pensare che la Lega a Pisa ha “sfondato” elettoralmente proprio nei quartieri popolari, approfittando delle politiche ferocemente anti sociali del PD, che hanno spalancato la strada alla destra di Salvini, Meloni e Berlusconi.

Si confermano nella realtà le ragioni che ci hanno portato a costituire Potere al Popolo!

Di fronte a due destre (PD e Lega) che si contendono il potere per gestire le medesime politiche antipopolari occorre costruire una alternativa radicale e indipendente dalla “sinistra di governo” e dai movimenti come i 5 stelle, che durano il tempo di una legislatura, per piegarsi poi ai diktat dell’Unione Europea, dei padroni e dei banchieri.

Da dove partire per costruire l’alternativa? Dalle lotte e dai soggetti che le portano avanti, come gli abitanti delle case popolari, che dopo il picco della pandemia si stanno organizzando con AS.I.A. USB per esigere dal Comune e dall’Apes gli interventi necessari a bloccare il grave degrado sociale ed economico delle nostre periferie”.


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