OPERAZIONE LAST ROUND

Accoltellamento in piazza dei Cavalieri del 21 giugno, una rapina all’origine: arrestati due italiani.

All’alba di questa mattina, la Polizia di Stato di Pisa ha dato esecuzione a due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini italiani pregiudicati, di 22 e 31 anni, il primo pisano il secondo di origini milanesi, per il reato di rapina aggravata e lesioni in concorso, aggravato dalla recidiva, nei confronti di un ventiquattrenne pisano.

Il fatto narrato risale alla notte del 21 giugno 2020, ed assume particolare rilevanza perché è causalmente connesso al fatto di sangue avvenuto la stessa notte in piazza dei Cavalieri.

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile, guidata dal Vice Questore Aggiunto Fabrizio Valerio Nocita, dal Commissario Sandra Orsini e coordinate dal dottor Egidio Celano, Sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Pisa, hanno condotto a delineare uno scenario diametralmente opposto rispetto a quello che si era palesato sin dai primi momenti dell’avvenuto accoltellamento.

Il paradosso emerso nell’ambito dell’attività investigativa e che, colui il quale era parso dai primi momenti come la vittima di un’aggressione si sarebbe macchiato, nelle fasi antecedenti all’accoltellamento, di una rapina ai danni di un altro giovane.

Infatti il parapiglia formatosi nelle fasi antecedenti all’accoltellamento sarebbe da ricondursi proprio alla responsabilità dei due odierni arrestati (il più giovane dei quali è il soggetto poi risultato ferito nell’accoltellamento), che avrebbero consumato poco prima una rapina del portafoglio nei confronti di uno dei due coetanei, isolandolo dal gruppo del quale era in compagnia, e colpendolo violentemente con calci e pugni. La situazione aveva attirato l’attenzione della fidanzata e di alcuni amici della vittima che, vista la situazione, sono intervenuti in sua difesa.

I gravi indizi di reato, ritenuti idonei dal Gip Dr. Donato D’Auria a supportare l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i due italiani, sono il frutto dell’attenta analisi condotta dalla Squadra Mobile di Pisa di una serie di gravi elementi probatori.

Prime fra tutte, le testimonianze della vittima e di alcuni presenti, che hanno visto i due italiani, entrambi con precedenti per reati contro il patrimonio e altri crimini violenti e uno dei quali (il trentenne) atleta semi professionista di pugilato della categoria pesi Welter, colpire con una scarica di pugni il malcapitato, al fine di sottrargli il portafoglio, aggressione che è costata alla vittima una frattura facciale e cervicale complicata da una frattura di articolazioni e delle vertebre C6 e C7 e versamento ematico, per una prognosi iniziale di 30 giorni.

Le testimonianze, unite ai riconoscimenti degli autori, sono state suffragate dal contributo, insostituibile, delle telecamere di video sorveglianza del circuito cittadino che, a seguito di numerosi analisi, hanno consentito di scandire e inquadrare nel tempo e nello spazio le varie fasi dell’aggressione.

Inutile è parso poi il tentativo di sviamento delle indagini da parte del rapinatore- accoltellato, che sentito dalla Polizia alle prime ore dell’alba del 21, aveva smentito la rapina, tentato di mettere sulla falsa pista degli investigatori sulla lite avvenuta con il ragazzo per motivi sentimentali connessi ad una vecchia contesa per una ragazza.

Ed è proprio intersecando le varie testimonianze con le immagini raccolte da quattro telecamere che è stato possibile ricostruire la vicenda, consumatasi tra le ore 3:12 e 3:38 di quella notte.

Ore 3.12: una telecamera riprende i due italiani sotto la statua di Ulisse Dini intenti a parlare tra di loro. Poco distante dall’altro lato si intravede il giovane che di lì a breve sarebbe divenuto vittima della rapina.

Ore 3.14: nelle fasi successive all’aggressione, si vede la fidanzata del rapinato avvicinarsi a lui per soccorrerlo, gli autori sono ancora poco distanti dalla scena del crimine, uno di loro (il pugile), secondo quanto raccolto delle testimonianze è già in possesso del portafoglio.

Tra le 3.16 e le 3.28, le immagini inquadrate da più telecamere riprendono la scena della vittima di rapina che, congiuntamente alla fidanzata, tenta di raggiungere i rapinatori al fine di recuperare il portafoglio. Si innesca un parapiglia al termine del quale si vedrà da un lato il rapinato accasciarsi al suolo e dall’altro dopo qualche minuto, stessa sorte verrà immortalata per il rapinatore.

La segnalazione dell’avvenuta aggressione, malgrado la scena si fosse verificata all’interno di una piazza a quell’ora ancora gremita di giovani, è pervenuta alla sala operativa della Questura alle sole 3.57, su segnalazione tra l’altro della Sala Operativa del 118, intervenuto su sollecitazione delle vittime.

Tutti gli elementi raccolti, incluso il ritrovamento del portafoglio semi vuoto, ritrovato oltre il cancello del Liceo Carducci, hanno consentito di ricostruire un compendio indiziario grave nei confronti dei due autori della rapina e, unitamente alla gravità del fatto e al pericolo di recidiva, hanno suffragato l’adozione della misura cautelare più rigorosa: il carcere.

All’alba di questa mattina, gli uomini della Squadra Mobile di Pisa si sono recati nella provincia di Pisa e a Rapallo, per dare esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere. Il più giovane è stato trovato presso la propria abitazione di Cascina, mentre il trentenne è stato rintracciato in una roulotte a Rapallo, mentre era in villeggiatura con amici.

Dopo gli adempimenti di rito i soggetti sono stati associati presso le case circondariali Don Bosco e Marassi (GE).

Non è la prima volta, anche nel passato recente, che l’opera di ricostruzione degli investigatori della Polizia di Stato venga corroborata dall’utilizzo delle oltre 150 telecamere della rete comunale. Anche circa un mese fa, le immagini delle telecamere di videosorveglianza sono state utili alla Squadra Mobile della Questura di Pisa, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pisa, per corroborare un altro fatto di sangue avvenuto all’una di notte sempre di un sabato in piazza Vittorio Emanuele, fatto mai balzato agli onori della cronaca. Anche in quella circostanza, attraverso l’utilizzo della fitta rete di telecamere, è stato possibile ricostruire le fasi più salienti di un accoltellamento, avvenuto tra due tunisini, entrambi spacciatori senza fissa dimora, per una lite connessa ad una cessione di sostanza stupefacente non andata in porto, circostanza che ha portato, dopo dieci giorni di attività investigativa, al fermo dell’autore dell’aggressione per tentato omicidio, e all’arresto della vittima perché inottemperante al divieto di dimora nel Comune di Pisa.


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