Omicidio Raucci, la Cassazione mette la parola fine. E’ di ieri la sentenza della Suprema Corte: 20 anni confermati per Giovanni Zaccuri, a Carmine Balzano 18 anni 7 mesi e 10 giorni e a Emilio Tropea 17 anni 3 mesi e 10 giorni Tra i legali delle parti offese l’ avvocato Fabrizio Miracolo e Roberto Cappa di Viareggio, che tutelavano la moglie e la figlia della vittima del fatto di sangue

Il giudice Mario Profeta – in primo grado – aveva condannato con rito abbreviato a 20 anni di carcere quattro imputati nel processo per l’omicidio di Giuseppe Raucci, pratese residente a Camaiore, il cui cadavere fu trovato in un’auto abbandonata in una piazzola presso lo svincolo della Firenze-Pisa-Livorno a Ginestra Fiorentina il 10 dicembre 2015. La sentenza di primo grado aveva condannato a 20 anni per concorso in omicidio volontario Giovanni Zaccuri, ritenuto l’esecutore materiale del delitto, Emilio Tropea, Yuri Cambi e Carmine Balzano. In secondo grado, il 5 novembre 2018, la corte di assise d’appello, presieduta dal giudice Alessandro Nencini, aveva poi riqualificato il fatto ritenendo che Cambi ( poi deceduto ), Balzano e Tropea non volessero che la resa dei conti con Raucci finisse inomicidio, aveva confermato la condanna a 20 anni per Zaccuri, riducendo la pena agli altri tre.

Era la mattina del dicembre di 5 anni fa quando, in località Ginestra Fiorentina, nei pressi della rotonda, era stato rinvenuto all’interno di autovettura di piccola cilindrata, il cadavere dell’ uomo. Il ritrovamento era stato possibile grazie alla segnalazione di un cittadino del posto il quale aveva notato, sui sedili posteriori della macchina, una mano fuoriuscire da coperte, più precisamente dal portellone posteriore.Sul posto confluirono i carabinieri del reparto operativo di Firenze e della Compagnia di Signa. Il 48enne pratese residente a Camaiore era morto con un colpo di arma da fuoco in testa sparato a distanza ravvicinata. La moglie aveva segnalato la sua scomparsa, la mattina ai militari dell’Arma.

Nel giugno del 2016 il Nucleo di Polizia Tributaria della GdF di Pisa, e il reparto operarivo dei Carabinieri di Livorno, avevano dato esecuzione a 20 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Dda, per l’omicidio di Giuseppe Raucci di Camaiore e per traffico internazionale di sostanze stupefacenti tra Lucca, Massa, Pisa, Livorno, Pistoia, Prato e Firenze. Nell’operazione furono sequestrati oltre 65 kg di droga. Un giro di trafficanti killer e droga a fiumi, una guerra”tra clan finita nel sangue con la cocaina fatta arrivare dal Sud America, passando dal porto di Livorno. L’indagine, denominata operazione “Akuarius”, aveva tratto origine dall’individuazione a Livorno di un narcotrafficante domenicano e di un più vasto panorama investigativo che vedeva alcuni soggetti coinvolti nel progetto di importazione di carichi di cocaina dal Sud America. La prosecuzione delle indagini aveva consentito di individuare, anche in Toscana, il fenomeno del “brokeraggio” nel traffico di droga. L’attività di indagine era stata diretta dalla Procura della Repubblica di Firenze – Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze che ha coordinato le indagini svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Livorno e dal Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Pisa, che avevano operato con il supporto e sotto il coordinamento della D.C.S.A. Per i fatti di droga la Cassazione ha annullato le condanne dei 17 imputati e rinviato alla Corte d’ Appello

TAG:
cassazione giuseppe raucci omicidio slider

ultimo aggiornamento: 13-02-2020


Controlli straordinari dei Carabinieri sui pullman degli studenti della Lunigiana

Gabry Ponte, il dj dei record in consolle al Tenax