La sera scende su Firenze con il tramonto invernale che scende sulla Ferrovia e che regala tre punti voluti ma sofferti al popolo viola con la (tanta) malinconia con quel saluto al cielo al Capitano.

I tifosi che sciamano dal Franchi e affollano il bar Marisa per un caldo caffè oppure lo Scheggi per un buon panino hanno le facce stravolte e scuotono la testa. Come ad esorcizzare che, se il vento non cambia, ci sarà da soffrire parecchio da qui a maggio.
Non potrebbe essere altrimenti. Inutile girarci intorno anche in tribuna stampa abbiamo durato fatica a trovare il buono di una partita brutta e noiosa. Se non fosse per i tre punti arrivati con caparbietà. Come quel colpo di testa di capitan Pezzella su calcio d’angolo.

Eppure l’inizio non era stato dei peggiori, anzi. Quel gol annullato dopo pochi minuti a Boateng – scelto a sorpresa al posto del rampante Vlahovic – pare che anzichè accendere la luce l’abbia spenta.

Da lì alla ripresa c’è stata più Spal che Fiorentina al punto che i ferraresi avrebbero chiuso il primo tempo in vantaggio se non fosse stato per l’ex Felipe che per ben due volte ha salvato la viola.
Una Fiorentina così deprimente, quasi irreale che il Franchi sempre tollerante non ha potuto fare a meno di accompagnare la squadra nello spogliatoio per il tè con una sonora bordata di fischi.

Nel secondo tempo mister Iachini corregge il tiro al suo errore iniziale (Boateng al posto di Vlahovic) e manda in campo il rampante serbo che fa sentire il suo peso in mezzo all’area al posto della “statuina” Boateng e si presta anche al ruolo di assist men servendo a Chiesa un’ottima palla in mezzo all’area che il giovane Federico spedisce alle stelle.

Sarà un caso ma la svolta c’è dopo l’ingresso in campo del nuovo arrivo Cutrone (alla mezz’ora del secondo tempo al posto dello sfinito Chiesa).
Il peso di un attacco vero se rimane sterile almeno intimorisce la Spal che dopo aver tanto sprecato si spenge come una candela sul tramonto fiorentino.

Il cronometro è al 37simo giro della ripresa quando arriva l’incornata vincente di capitan Pezzella. Una liberazione per Firenze quel gol che allontana i fantasmi. Comprensivo della commozione che coglie tutti quando bacia la fascia del Capitano indicando il cielo,pochi giorni dopo il compleanno di Astori.

Se poi all’ultimo minuto della gara quel colpo di tacco di Cutrone che ha solo sfiorato la rete fosse finito dentro saremo qui a parlare di altro. In fin dei conti ai fiorentini basta poco per entusiasmarsi.
La realtà è di una squadra ancora brutta e confusa. Con un nuovo allenatore che pare non aver ancora trovato la quadra e con tanti giocatori che non sono più i fenomeni che parevano a settembre, Castrovilli escluso.

Oggi prendiamo il bicchiere mezzo pieno per essere ottimisti. Lasciamo lo stadio con questi punti in saccoccia e con due certezze.
Una è che se una squadra ha qualcosa da recriminare è la Spal. La seconda è che Iachini ai campini dovrà lavorare tanto per togliere la squadra dalle sabbie mobili di una posizione in classifica scomoda.

IL TABELLINO
FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Castrovilli, Pulgar, Benassi, Dalbert; Chiesa (30′ st Cutrone), Boateng (1′ st Vlahovic).
A disp.: Terracciano, Badelj, Ranieri, Sottil, Eysseric, Ceccherini, Ghezzal, Venuti, Zurkowski, Terzic. All.: Iachini

SPAL (3-5-2): Berisha; Cionek, Vicari, Felipe; Strefezza, Murgia, Missiroli, Valoti, Igor (41′ st Jankovic); Di Francesco (20′ st Floccari), Petagna.
A disp.: Thiam, Letica, Valdifiori, Reca, Paloschi, Salamon, Cannistra, Cuellar, Tunjov, Mastrilli. All.: Semplici

Arbitro: Doveri
Marcatori: 37′ st Pezzella (F)
Ammoniti: Pezzella (F), Murgia (S)

foto Germogli

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ultimo aggiornamento: 12-01-2020


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