La Toscana terra di infiltrazione mafiosa? Purtroppo sì e lo dicono i numeri dei beni confiscati.

135 in tutta la regione la gli immobili destinati e 11 le aziende. In gestione all’agenzia nazionale rimangono oggi 43 aziende e 383 immobili, tra cui si contano una sessantina di appartamenti, ventisei case indipendenti, dieci ville. otto alberghi e pensioni, tredici fabbricati industriali e poi negozi, botteghe, stalle, fabbricati rurali ed edifici dagli usi più vari.

Un patrimonio consistente e non è un caso se la Regione Toscana ha sollecitato di sveltire le procedure di destinazione definitiva, come sollecitato dai tanti amministratori presenti fin dalla prima mattina nella sala Pegaso di palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza regionale.
Grande affluenza fin dal primo mattino e grande attenzione per gli amministratori e i dipendenti amministrativi giunti in Piazza del Duomo un po’ da tutta la Toscana.

Al tavolo oltre all’Assessore alla legalità Bugli che ha fortemente voluto l’incontro sedevano il direttore dell’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata Bruno Frattasi, la prefetta di Firenze Laura Lega in qualità di coordinatrice di tutte le prefetture di Toscana, la presidente del tribunale di Firenze Marilena Rizzo e la presidente della Corte di appello di Firenze Margherita Cassano.

Sono presto emerse le difficoltà in questa procedura non sempre facile. “Molte sono le proprietà che arrivano all’agenzia nazionale che da un anno dirigo – sottolinea il prefetto Bruno Frattasi, – quando sono ormai in stato avanzato di deterioramento e spesso vandalizzate dagli stessi a cui sono state sottratte per evitare che possano essere riutilizzate. In altri casi presentano forme di abusivismo, da sanare per poterle continuare ad utilizzare”. Tante le situazioni difficili che è necessario aiutare gli amministratori locali a poter gestire e valorizzare al meglio.

Tante le domande e i chiarimenti necessari per le amministrazioni, soprattutto della fascia costiera che sono state poste a chi questi temi li tratta tutti i giorni.
Fra i problemi sollevati come poter arrivare ai beni quando sono geograficamente difficili da raggiungere, come comportarsi quando si tratta di aziende ancora operanti e operative, come risolvere le problematiche delle occupazioni abusive.

Una mattinata positiva di confronto fra tutti come sottolinea davanti ai microfoni a fine lavori l’assessore Bugli.
Rimane la voglia di fare e su tutto la bella storia raccontato da Linda Vanni, vicesindaca di Montopoli Valdarno che ha raccontato di come nel suo territorio quello che era un appartamento confiscato sia diventato un centro antiviolenza punto di riferimento di zona.






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