Firenze, una giornata particolare oggi per Firenze. Si celebra il 4 novembre anniversario della tragica alluvione del 1966.
Sono passati 53 anni da quell’evento e Firenze ricorda le sue vittime e fa il punto sull’attuale situazione dell’Arno e del suo alveo.
Paradossalmente in un momento di allerta meteo in corso e all’indomani della tragica alluvione che ieri ha colpito la Liguria di Ponente fra Sestri Levante e La Spezia.
Ecco l’intervento di Angelo Borrelli, Capo dipartimento Protezione Civile ospite in Consiglio Comunale.
“Come Protezione civile stiamo lavorando tutti insieme: mercoledì si terrà la prima conferenza nazionale delle autorità di protezione civile. Dopo 27 anni abbiamo pensato che fosse giunto il momento in cui, almeno una volta l’anno, ci si ritrovi insieme per discutere obiettivi, finalità e strategie per accrescere la sicurezza dei cittadini. In questa riunione condivideremo la necessità dell’istituzione della piattaforma nazionale di allertamento della popolazione”.
“L’idea di mettere insieme un sistema di allertamento nazionale per eventi che non hanno adeguato tempo di preavviso – ha sostenuto Borrelli – è un fatto dovuto. Lo abbiamo proposto al Governo, e nello ‘Sblocca cantieri’ è stata approvata una norma che ci consentirà di attivarlo. La piattaforma sarà utilizzata per scopi di sicurezza e sarà possibile per i sindaci utilizzarla sul territorio per veicolare messaggi ai cittadini senza costi aggiuntivi”. Nel suo intervento davanti al Consiglio comunale Borrelli ha inoltre ricordato che l’alluvione di Firenze è stata un episodio che “ha portato alla nascita della Protezione civile nazionale”.
Grazie all’impegno dei volontari, ha spiegato Borrelli, “in quell’evento abbiamo potuto constatare in modo plastico il ruolo della solidarietà, un esempio che ha portato il padre fondatore della Protezione civile Giuseppe Zamberletti, a organizzarla”. Da allora un sistema sempre al lavoro, negli interventi e nella prevenzione, ha osservato Borrelli. “Lo scorso anno in questi giorni – ha precisato il Capo dipartimento della Protezione civile – avevamo dieci regioni e due province autonome colpite dai danni del maltempo. Dopo quei fatti abbiamo avviato interventi per oltre un miliardo di euro, oltre 6mila interventi in corso e abbiamo in campo 1.800 soggetti attuatori, tra Comuni, Province, Autorità di bacino e portuali. Un sistema messo in moto per ripristinare il nostro territorio, che è vulnerabile anche per colpa dei cambiamenti climatici”.