Alle ore 19:25 circa del 29 novembre la Centrale Operativa Telecomunicazioni dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Livorno inviava gli equipaggi della Squadra Volante in Piazza Saragat, nel parcheggio del supermercato “PAM”, in quanto, su utenza telefonica 113, una signora, molto agitata, riferiva di aver sorpreso un individuo all’interno della sua autovettura lì parcheggiata.
Gli agenti operanti, che si trovavano nelle vicinanze del negozio in questione, azionando i sistemi d’emergenza luminosi e sonori (lampeggiante e sirena), in pochi attimi raggiungevano il luogo segnalato. Una volta giunti sul posto, procedevano a bloccare un uomo che per guadagnare la fuga, si divincolava energicamente spintonando quella stessa donna che aveva richiesto l’intevento delle forze dell’ordine, esercitando pertanto nei confronti di costei una vera e propria violenza fisica.
Gli agenti accertatori appuravano quindi che l’autore del fatto era stato, appunto, sorpreso dalla vittima a rovistare nell’abitacolo della propria autovettura, con il chiaro di intento di sottrarre quanto in esso custodito, onde realizzare un ingiusto profitto.
Sorpreso in tale frangente, la parte offesa, urlando, si avvicinava al responsabile intimandogli di uscire dalla sua vettura ed in aiuto della donna giungeva, ancor prima dell’arrivo della volante, il di lei compagno; proprio in questo frangente, il responsabile del reato, per guadagnarsi la fuga, una volta sorpreso nel compimento del reato, spingeva più volte la donna, la quale tuttavia non riportava lesioni personali di alcun genere.-
In forza sia dell’intervento della vittima, che di quello subito successivo della volante, dall’interno dell’autovettura non risultava sottratto nessun bene, come d’altro canto dichiarato dalla medesima parte offesa in sede di denuncia sporta direttamente sul luogo,.
Gli agenti di Polizia traevano quindi in arresto, in flagranza del reato di tentata rapina impropria, il reo che, livornese classe ’74 e persona già nota agli uffici di Polizia, veniva anche sottoposto a perquisizione personale