Kurdistan iracheno, sul grave incidente, vittime i nostri soldati, è l’ex comandante dei Paracadutisti del Capar di Pisa, Luigi Lupini, a commentare la vicenda. Come noto, l’attentato, è stato rivendicato dall’Isis.

Sono molto colpito perché sono i ragazzi del mio primo reparto dove sono  stato dal 1975 al 1999 da Tenente a Tenente Colonnello acquisendo tutte le qualifiche di specializzazione e partecipando a tutte le missioni tranne l’Afganistan”.

Lupini, sempre considerato un ufficiale gentiluomo, ora generale, in pensione da diversi anni, è stato, infatti, anche al 9°Col Moschin, reparto a cui appartengono due dei soldati rimasti feriti

” Era da un po’ che non avevamo attentati ma ogni volta è  come la prima volta: incredulità, sgomento, disperazione. Rischi del mestiere? Fatalità? Certo, l’imponderabile esiste, i militari e in particolare gli incursori, sia del 9° reggimento Col Moschin (Esercito) che del G.O.I. (Marina), dedicano ogni energia per eliminare/contenere i rischi potenziali, ma non basta. L’ obbiettivo sicurezza  va perseguito da tutta la comunità perché  in un mondo così  interattivo, dinamico e fluido, ognuno di noi  può diventare elemento positivo o negativo in base al proprio comportamento. Particolare attenzione debbono porre la politica e la pubblica informazione nell’ evitare comportamenti demagogici, ipocriti e ambigui. Purtroppo, chi ha partecipato a missioni in aree di crisi ha toccato con mano questi comportamenti assolutamente controproducenti e puntualmente denunciati e biasimati ma senza successo. Sicuramente questi ragazzi stavano assolvendo il compito con particolari assetti e per specifiche attività, nel rispetto delle regole d’ingaggio e sapevano  che in quell’area, negli ultimi giorni , erano incrementati gli attentati. Occorre necessariamente chiedersi perché è  accaduto?  Ricordiamo quindi  che centinaia di miliziani, verso metà  ottobre, sono scappati dalle prigioni curde grazie ai bombardamenti di Erdogan sui curdi siriani, lasciati soli dagli USA , in pratica usati e abbandonati.Questi miliziani fuggiti hanno riparato nella zona per loro più  sicura dove si sono riorganizzati, e hanno ripreso a fare quello che sanno e amano più  fare: uccidere!Il Sultano Erdogan ha grandi responsabilità ma di più  ne ha l’Europa. Se non abbiamo un minimo di coscienza e non ci turba far massacrare chi ha pagato per noi il prezzo del sangue per eliminare quella feccia, almeno  tuteliamo i nostri interessi evitando che i  “foreign fighters” prendano il volo e tornino a casa  loro, cioè  da noi (Europa) o che i nostri militari se li trovino davanti, vistro che stanno addestrando i curdi iracheni anche loro nemici del Dahes L’Europa dunque, sapendo che il dispositivo militare USA avrebbe smobilitato e conoscendo le intenzioni della turchia, Doveva, con convincente determinazione, rilevare le  posizioni/postazioni è prescrizioni americane sul confine siriano per tutelare i curdi e i militari EUROPEI che operavano nell’area. Sappiamo bene  quanto è  costato fermare o catturare quella marea nera e quanto male può  fare uno solo di quei personaggi.È  da stolti irresponsabili permettere a costoro di fuggire. Per loro, M. P. A. E. e M. la vita non sarà  come l’avevano immaginata fino a ieri, coraggio e buona sorte, gli italiani vi stimano, vi ringraziano e vi abbracciano. Siete tra le poche cose sane che ancora esistono in questo Paese.”

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ultimo aggiornamento: 12-11-2019


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