Firenze, un evento speciale oggi a Firenze quando il Presidente della tribù Kaxinawa, in Italia in occasione del Sinodo sull’Amazzonia fortemente voluto da Papa Francesco, ha fatto visita alla città e a Palazzo Vecchio e portato i suoi saluti al Consiglio Comunale della città oggi riunito.

Un fascino speciale quello emanato dal capotribù Sia Huni Kuin che ha parlato con una calma e una serenità da prendere d’esempio, Ciò che più ha colpito che lo ha fatto in un discorso solo ambientalista guardandosi bene dal cadere nel facile tranello del dare allo stesso valenze politiche.

Il capo tribù nel suo intervento ha tenuto a sottolineare di come “L’Amazzonia, nostra terra, siamo molto importante per tutti. Sono qui per raccontare quanto sia necessario tutelare la nostra storia millenaria parlare del nostro mondo, delle nostre ricchezze e della nostra tradizione.
Voglio rappresentare la continuità del mio popolo e tramandare alle generazioni future tutti i nostri saperi. Mi faccio portavoce anche di tutte le altre tribù dell’Amazzonia, quelle meno evolute che non hanno la possibilità di essere rappresentate qua in Europa.
Vogliamo evitare la perdita del nostro habitat, dei nostri valori e dei nostri diritti ricordando che anche noi siamo parte dell’umanità.
Vogliamo solo che vengano salvaguardati i nostri diritti umani e i nostri diritti civili. Chiediamo solo di avere quello che hanno tutti i popoli del mondo. Vogliamo ottenerlo con una lotta pacifica e senza armi nel nome delle nostre tradizioni e dell’Amazzonia, nostra risorsa di vita.

Vorrei lanciare un appello e chiedere più uguaglianza e sostenibilità per tutti gli esseri umani.
Un appello di pace affinché vengano applicati i diritti civili e di uguaglianza per tutti i popoli del mondo e non solo per pochi.

Il capo Tribù Huni Kuin ha proseguito il suo intervento raccontando di come “il Brasile attuale che a voi sembra una bella nazione, ha una situazione molto difficile per gli indigeni.
Noi Indios abbiamo progetti e aspettative che vengono pregiudicati e resi impossibili da attuare per la distruzione della nostra terra. Siamo in grande difficoltà. Subiamo continuamente saccheggi e nelle nostre comunità molti di noi vengono uccisi perché difendono il diritto alla terra.
In questo momento per le minoranze è difficile sopravvivere. E’ difficile affrontare le nostre lotte e spero che, attraverso questi appelli che posso rivolgere all’umanità si possa avverare la speranza di ottenere ciò che vogliamo. Ovvero il riconoscimento come esseri umani di poter coltivare anche noi le nostre tradizioni e poter vivere sereni a casa nostra.
La nostra è una terra ricca di acqua e materiali preziosi che sono in grave pericolo. Il disastro ambientale in corso è enorme. Sono state divorate dalle fiamme il 25% della foresta, con conseguenze disastrose per animali e flora pregiudicando e inquinando acqua e aria.”

videointervista
Un momento di riflessione di solidarietà che speriamo non rimanga isolato.

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ultimo aggiornamento: 21-10-2019


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