Grosseto, “La democrazia è un lungo cammino. Una costruzione quotidiana di rapporti, conoscenze, relazioni. Un confronto con se stessi“. A dichiararlo, in un comunicato, è il Partito democratico di Grosseto.
Il Partito democratico ha questa caratteristica su tutte: non aver rinunciato a percorrere strade e ragionare con le persone.

Anche il confronto pubblico e la proposta delle candidature a segretario provinciale per Grosseto ha rispettato questa modalità che è metodo, ma è anche e soprattutto modalità politica – continua la nota -. La scelta di moltiplicare riunioni e incontri con le persone e attraversare così un territorio immenso dalle montagne al mare risponde a una forma della politica antica, con tempi lunghi e complessità nella decisioni. Il Partito democratico crede ancora e tutela con la sua stessa esistenza questa forma ‘lenta’ del dialogo“.

“La ricchezza di quanto esprimono le persone dai piccoli centri alle aree urbane si può cogliere soltanto nel contatto diretto. Giacomo Termine e Claudio Boccini lo hanno fatto – prosegue il comunicato -. È stato un esercizio di umiltà e di rispetto, un riconoscimento della complessità che le comunità del nostro territorio esprimono. È stata una modalità utile a determinare anche la convergenza di idee tra i due candidati. Parlare e spiegare ad alta voce è stato lo strumento utile a unire, a tessere un progetto armonico espressione reale dei cittadini della Maremma e dell’Amiata“.

“Sono sindaco di uno dei Comuni di confine, Monterotondo Marittimo – commenta Giacomo Termine –: questa distanza fisica a volte, molto grande, che mi separa dal capoluogo, ma anche dalle altre persone può essere considerata un limite. Io ho tentato sempre di trasformare questo limite in un punto di vista migliore.

Da lontano, fuori dalla mischia, a volte si comprendono meglio le scelte da fare e i bisogni a cui rispondere. Nel mio ruolo di sindaco ho sempre interpretato e interpreto in questo modo la funzione pubblica. Essere e proporsi come segretario provinciale del Partito democratico per me è molto simile. Vuol dire agire sui gangli di una società per farla funzionare meglio e rispondere adeguatamente ai bisogni materiali e immateriali dei miei concittadini. Su questa base il confronto con Boccini si è trasformato in un incontro proficuo e ricco. Abbiamo iniziato a fare un percorso insieme e continueremo, uniti. Così sarà il Pd a Grosseto, in Toscana, in Italia“.

“La mia candidatura – afferma Claudio Boccini – è scaturita per dare rappresentanza all’istanza di cambiamento proveniente dai Grossetani che il 4 marzo hanno partecipato alle primarie, sostenendo a grande maggioranza la candidatura di Nicola Zingaretti. Lo scopo era quello di promuovere una forte rigenerazione del Pd ed una discontinuità con il passato per proporre una svolta capace di far ripartire il partito anche attraverso il rinnovamento ed il consolidamento di una nuova classe dirigente. I temi che ho proposto nei vari e partecipati confronti che, insieme a Giacomo Termine, abbiamo affrontato nei circoli del Pd sono stati, prima di tutto, un forte cambiamento nei metodi, nei contenuti con un lavoro nuovo per dar vita ad una fase diversa da quella conosciuta. Riprendere il filo dello sviluppo individuando nuove ragioni in un confronto con tutto il sistema della rappresentanza sociale ed economica, un patto con i sindacati e il mondo dell’associazionismo per ridare smalto e vigore allo sviluppo ad al lavoro, ragionare sui servizi sociali e sanitari per farne strumenti a favore della qualità della vita“.

Ho ribadito con forza che punto fermo del partito, a livello nazionale, ma soprattutto a livello locale, dovrà essere la tutela dell’ambiente e lo sfruttamento delle possibilità economiche e di lavoro connesse alla economia verde – continua Boccini -. Il nemico da combattere è l’inerzia e l’incapacità della destra che governa alcuni Comuni del nostro territorio caratterizzandosi per un’arretratezza e inadeguatezza nella concezione dello sviluppo, della qualità della vita e dei modelli valoriali in genere. Su questi temi e sulla struttura organizzativa della segreteria provinciale è emersa, nel corso dei confronti sui territori, una forte convergenza con Giacomo Termine, il quale ha riconosciuto, altresì, le istanze di cambiamento provenienti dalle primarie del 4 marzo. Questa sostanziale identità di vedute sui temi e sulla visione della nuova segreteria, accompagnate dai forti appelli all’unità provenienti dai circoli soprattutto in vista dei prossimi, fondamentali impegni elettorali, mi hanno convinto a ritirare la candidatura a segretario provinciale mettendomi a disposizione del Partito e del nuovo segretario“.

“L’avversario da battere è l’inerzia e l’incapacità della destra – continua la nota del Pd -. I Comuni governati dal centrodestra, anche qui in provincia di Grosseto, sono guidati in genere da un personale politico inadeguato, sono arretrati soprattutto nella concezione che hanno della qualità della vita generale. Il conflitto è sul modello valoriale, sul concetto stesso dei cardini dello sviluppo, sugli elementi che danno forza a un territorio, sulla chiusura localistica e sui conflitti artefatti. La destra ha saputo bloccare, noi sbloccheremo i cantieri per il Corridoio Tirrenico, la Senese, la 439 Sarzanese Valdera, il Cipressino. Tutte opere finanziate o approvate e pronte a partire. La destra ha saputo chiudere al mondo che intanto cresce. Noi riapriremo Grosseto al resto del mondo“.

“Il Partito democratico è in grado di lavorare bene come lo fa dove amministra e come lo ha già fatto in passato. Sarà così a Grosseto, a Orbetello e in tutti i centri attualmente schierati a destra. Abbiamo persone capaci, giovani, competenti preparate al servizio pubblico – termina il comunicato -. La sfida è quella di essere e rendere protagoniste tutte le energie che abbiamo nel nuovo scenario politico che stiamo vivendo”.


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