A sei mesi dalla prima edizione sperimentale di NavigArno, la discesa dell’Arno effettuata lo scorso 25 aprile da un gruppo di canoisti della Canottieri Comunali Firenze, il prossimo 27 ottobre si torna a navigare il fiume più importante della Toscana con la nuova manifestazione dei Navicelli. 

I progetti “Navigarno” e “Navicelli” – Navigarno è un progetto che la Canottieri Comunali Firenze ha portato avanti insieme alla Regione toscana, al Comune di Firenze, all’Autorità di Bacino del Fiume Arno e all’Arpat con l’obiettivo di testare un percorso navigabile sull’Arno al fine di sviluppare il turismo sportivo-esperienziale e salvaguardare l’ambiente del fiume. La spedizione della Canottieri ha stilato un rapporto sulle condizioni del fiume e degli argini, segnalato le criticità e svolto campionamenti di acqua, oggetto di valutazioni da parte di Arpat. Per i Navicelli l’idea è quella di rendere il fiume, sempre di più, un’opportunità per fare sport e turismo, per  vivere un’esperienza nella natura e conoscere i luoghi e la storia della nostra regione.

Il percorso – Se il 25 aprile è stata compiuta la discesa da Firenze a Pisa lungo un centinaio di chilometri di fiume, grazie a una staffetta di quattro equipaggi a bordo di canoe fluviali, questa volta il percorso prenderà avvio dalla sede della Canottieri Arno di Pisa, per raggiungere la città di Livorno attraverso il Canale dei Navicelli. In totale si tratta di circa 17 chilometri di percorso. La manifestazione vedrà partecipare decine di rematori e pagaiatori a bordo di diversi tipi di barche: dalle canoe al dragon boat, dalle tavole sup alle canoe polinesiane.  In questo modo si completerà il percorso che, sull’acqua, collega Firenze con Pisa e Livorno, sfruttando l’opportunità di solcare le acque dei Navicelli nel cinquecentesimo anniversario della nascita di Cosimo primo dei Medici. Fu proprio Cosimo primo, infatti, a commissionare, nella seconda metà del cinquecento, la realizzazione del canale per collegare Pisa al nascente porto di Livorno e favorire il traffico delle merci. Le imbarcazioni partiranno dai lungarni di Pisa, imboccheranno le porte vinciane e entreranno nei Navicelli, attraversando il comprensorio del Parco di San Rossore, Migliarino e Massaciuccoli fino ad arrivare allo scolmatore di Livorno all’altezza dell’ultimo ponte di Calambrone. Alla manifestazione denominata “Navicelli” di domenica 27 ottobre, sono state invitate tutte le società sportive di remo e pagaia che si trovano lungo il corso dell’Arno, con l’obiettivo di aprire la partecipazione a quante più persone possibile e rendere i corsi d’acqua protagonisti di un rinnovato interesse ambientale, sportivo e turistico.

«Il cittadino deve riappropriarsi dell’Arno e non guardarlo soltanto con sospetto e paura – commenta Maurizio Severino, presidente della Canottieri Comunali Firenze – Il nostro obiettivo è anche quello, oltre all’attività sportiva, di migliorare la vivibilità delle sponde e del fiume stesso. Queste iniziative sono un momento per constatare lo stato di salute dell’Arno e, con i Navicelli, delle vie d’acqua toscane per programmare interventi che possano portare cittadini e turisti a frequentare il fiume».

«Il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli si può visitare in canoa in tutta la sua ampiezza, da Viareggio al Calambrone fino alla Meloria, passando per il lago, i canali come il Barra-Barretta e il Burlamacca, il Serchio, Boccadarno e appunto i Navicelli che sono il cuore dell’evento di domenica. Un turismo dolce e attento alla natura per vivere il territorio in modi differenti, sempre rispettandolo e scoprendo nuovi orizzonti – commenta Giovanni Maffei Cardellini, presidente dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli – in quest’ottica stiamo per lanciare un nuovo progetto di promozione che riguarderà proprio il ‘Parco delle Acque’, che si affiancherà al marchio delle ‘Spiagge del Parco’ che ha già riscosso molto apprezzamento e che sarà ulteriormente sviluppato»

«Dall’esperienza di ‘Navigarno’ – ha detto l’assessore regionale al turismo Stefano Ciuoffo – nasce una riflessione. Negli anni, soprattutto a partire dal dopoguerra, abbiamo perso il rapporto con l’Arno. Abbiamo perso la confidenza con le sponde, con l’acqua, con la quotidianità e con tutte le attività che invece erano parte integrante delle comunità che hanno vissuto e vivono lungo il fiume. L’Arno è diventato una sorta di corpo estraneo rispetto alle città, da guardare con attenzione soltanto in caso di eventi calamitosi. Abbiamo perso quella parte di legame con una delle aree più autentiche da un punto di vista naturalistico. Questa manifestazione rappresenta una sorta di riappropriazione di questo spazio. I Canottieri in realtà non l’hanno mai lasciato e ne sono stati un presidio. Adesso sono iniziate le ‘letture’ del rapporto col fiume in termini di valorizzazione turistica, con un occhio alle esperienze di altre grandi città europee e per approfittare di punto di osservazione delle città assolutamente inconsueto». «Grazie a Navigarno – ha aggiunto Ciuoffo – abbiamo potuto capire cos’è cambiato nel fiume e cercati di sollecitare un’attitudine a rispettarlo, dato che per decenni lo abbiamo utilizzato come discarica, sia in acqua che lungo le sponde, senza alcun rispetto verso la parte più viva del territorio. Questo aspetto va recuperato, ma non possiamo farlo in un giorno. Percorrerlo è un’ulteriore esperienza per raccontare non solo una storia ma un intreccio di opportunità e scenari completamente diversi da quelli urbani. Un viaggio, attraverso il Parco di San Rossore, anche per raccontare il rapporto tra il fiume ed il mare lungo una delle zone forse più intatte. Recupero del rispetto per il fiume e sostegno a chi, questo rispetto, lo ha sempre avuto. E da qui ripartire per una nuova ‘lettura’ di una parte rilevante della nostra storia».


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