Estate 2022: il turismo in Toscana si riavvicina ai livelli pre-pandemia con stime decisamente superiori alle previsioni di inizio stagione. Si consolida la crescita della domanda italiana, ad eccezione della costa; ottime performance delle città d’arte; importante recupero della domanda straniera dopo i due anni caratterizzati dalla pandemia. I numeri non sono ancora quelli dell’estate 2019, ma si avvicinano: -4,8%. Buone le previsioni anche per settembre. Sono i punti chiave che emergono dall’indagine di Toscana Promozione Turistica, realizzata dal Centro Studi Turistici di Firenze, su un campione 504 imprenditori della ricettività.

La Toscana, dopo l’estate 2021 della ‘ripartenza’ dei mercati, sta tornando gradualmente ai grandi numeri del 2019. Si è consolidata la crescita della domanda italiana, ad eccezione della leggera leggera flessione della costa. Ma il dato che filtra dall’indagine riguarda l’importante recupero della domanda straniera: dopo i due anni di pandemia dovrebbe nuovamente superare il 40% della quota di mercato. 

Non nasconde ottimismo e soddisfazione l’assessore all’economia e al turismo, malgrado le difficoltà evidenziate dal comparto e le incognite derivanti dall’aumento indiscriminato dei prezzi a partire dall’energia, dal clima di incertezza e insicurezza economica e, fattore da non sottovalutare, dalla ripresa dell’inflazione con riflessi sui redditi reali delle famiglie. La Toscana, sottolinea l’assessore, si conferma meta ideale e punto di attrazione soprattutto per i visitatori provenienti dall’estero: un risultato reso possibile grazie al grande impegno degli operatori sul territorio e dal lavoro di promozione condiviso con gli ambiti turistici per creare un’offerta sempre più ricca, variegata ed accattivante.

Le stime delle presenze turistiche per giugno-luglio-agosto segnano un +17,6% rispetto allo stesso periodo del 2021. In totale gli arrivi nelle strutture ricettive potrebbero raggiungere i 5,4 milioni, mentre il dato delle presenze indica 22,5 milioni, con un risultato che avvicinerebbe il sistema ricettivo regionale ai valori pre-pandemia: -4,8%. Crescita maggiore per la domanda straniera (percepita in aumento dall’83,8% del campione). In leggera crescita anche la domanda italiana (indicata dal 39,8% del campione). Per i mercati stranieri l’aumento stimato è del +47,7%, mentre per gli italiani si ferma al +2,1%. Le provenienze dall’estero sono state prevalentemente europee (il dato positivo riguarda soprattutto Germania, Paesi Bassi, Francia, Belgio, Svizzera, Polonia e Spagna), ma segnali positivi arrivano anche dai mercati extraeuropei (in particolare per Stati Uniti e Regno Unito, ma anche per Australia, Canada, Israele e Brasile).

Vediamo qualche dato più nel dettaglio. L’incremento stimato per le strutture alberghiere è del +17,3%, quello per le extralberghiere del +17,7%. Risultati positivi, ma abbastanza differenziati, tra le diverse aree-prodotti: in forte aumento città/centri d’arte +43,8%; costa +5,1%, grazie sopratutto alla domanda straniera che ha contenuto la leggera flessione degli italiani; +28,9% campagna/collina; +20,5% località termali e +16,6% montagna. Per il generico ‘Altro interesse’+37%. 

Anche le stime delle imprese turistiche per settembre sono abbastanza positive. Per il 46,4% del campione sono aumentate le prenotazioni rispetto allo stesso periodo del 2021, per il 33% il dato è stabile e per il 16,2% in diminuzione. La variazione stimata totale è del +10,1% (+10,5% per le strutture extralberghiere, +9,6% per quelle alberghiere; in valori assoluti +480 mila pernottamenti, per un totale di circa 5,2 milioni). La difficile situazione economica si riflette sulle stime per l’ultimo trimestre 2022: solo il 18,8% del campione intravede un’ulteriore crescita, contro il 25,1% che teme una probabile ulteriore flessione, mentre previsioni di stabilità sono state rilevate nel 25% delle risposte.