Un tavolo con tutti gli attori interessati (regione Toscana, comuni della costa apuo-versiliese, associazioni balneari, autorità portuali di Viareggio e Marina di Carrara, associazioni ambientaliste) per cominciare a considerare la costa come un unico sistema. E per trovare soluzioni condivise al problema dell’erosione costiera, che possano portare ricchezza (economica e ambientale) a tutti i protagonisti in gioco. La proposta è quella di Mauro Rosi, 72 anni, fortemarmino doc, ex professore della Facoltà di Geologia dell’Università di Pisa e direttore dell’Ufficio Nazionale della Protezione Civile Rischio Sismico e Vulcanologo, tra i candidati al consiglio comunale di Forte dei Marmi con la lista Noi Del Forte a sostegno di Bruno Murzi sindaco. 

“La mia idea è semplice – spiega – e si basa su quanto la regione Toscana ha già fatto in passato, quando effettuò un ‘prelievo’ di sabbia all’esterno della diga foranea di Viareggio, per risolvere il problema dell’insabbiamento dell’imboccatura del porto, e portò quella stessa sabbia per il ripascimento a Ronchi. Un’azione già fatta e che ha ricevuto la soddisfazione di tutte le realtà coinvolte, da Viareggio alla marina apuana. Questo, se effettuato su larga scala – prosegue Rosi – può essere un possibile percorso per risolvere sia il problema dell’insabbiamento dei porto di Viareggio e Marina di Carrara, sia per risolvere il problema a cui assistiamo da anni, quello dell’erosione costiera”. 

Un problema che, secondo gli studi di Rosi, che nel 2001 tenne a Forte dei Marmi un convegno di stampo internazionale sul tema, è intrinseco nelle coste della Versilia: la presenza di sabbia. “E’ un fenomeno – spiega – simile a quello che si verifica col Libeccio, che accumula la spiaggia a ridosso degli stabilimenti. Ma a differenza di questo, che ogni stabilimento risolve da sé con l’uso di trattori, l’erosione deve essere necessariamente affrontata in maniera sinergica. Le correnti marine fanno la stessa cosa che fa il vento in superficie: spostano la sabbia da una parte e la accumulano dall’altra. Un fenomeno naturale, in parte accentuato dalla presenza del porto di Marina di Carrara, e che non rappresenterebbe un problema se, sulle nostre coste, non ci fosse un’economia e un indotto legato al turismo balneare”. 

Il problema non è solo di quei tratti di costa che, anno dopo anno, vedono arretrare la loro battigia (“basti pensare – spiega Rosi – che il pontile di Marina di Pietrasanta è già per un terzo insabbiato, ed ogni anno perde lunghezza”). E’ anche per quei tratti di costa (ad esempio la Costa dei Barbari) che ogni anno vede aumentare lunghezza della propria spiaggia. “L’ideale per il turismo – dice Rosi – si trova ai lati del pontile di Forte dei Marmi, dove c’è una lunghezza della spiaggia di circa 100-120 metri. Quando la costa è lunga 250 metri questo vuole dire lasciare una bella fetta di spiaggia, circa 60-100 metri, senza strutture. Così distanti dal mare infatti si perde ogni beneficio, e più che godere della brezza marina si viene travolti dal caldo torrido: è praticamente impossibile piantare ombrelloni”. 

Anche per questo Rosi ha deciso di candidarsi al consiglio comunale, sostenendo Bruno Murzi. “Per decenni ho sottosto la questione a politici e imprenditori, invano. Con un ruolo istituzionale – spiega – punto ad avere un ruolo più incisivo, e quanto meno a far sedere tutti gli attori coinvolti attorno ad un tavolo per cercare soluzioni condivise. Dragare l’imboccatura del porto di Viareggio, ad esempio, può essere sicuramente vantaggioso per la navigabilità dello stesso porto, così come nelle intenzioni intraprese dalla Regione in passato. Portare quella sabbia in altri punti della costa che subiscono l’erosione, porterebbe benefici a stabilimenti ed economia. L’idea delle barriere fisse in mare invece, le scogliere artificiali per intenderci, vecchia ed esteticamente brutta, non risolverebbe il problema, anzi rischierebbe – conclude Rosi – di far mancare il ricambio di acqua, a scapito della stessa qualità dell’acqua”. Insomma per Mauro Rosi il sistema costiero dispone di grandi quantità di sabbia e ha solo bisogno di essere gestito, in maniera congiunta e con interventi puntuali e periodici. “Penso quindi che Forte dei Marmi, come comune turistico-balneari per eccellenza, possa e debba farsi avanti per promuovere iniziative che portino beneficio a tutto il sistema”.