“Dal 10 gennaio scorso i clienti che alloggiano nelle strutture ricettive hanno l’obbligo di possedere il green pass rafforzato. Tutti tranne quelli che scelgono una locazione turistica, ai quali non è richiesto neppure il green pass base. Si tratta di un’anomalia assurda che va sanata al più presto, perché quando si parla di salute e sicurezza non possiamo applicare due pesi e due misure”.  

A denunciare la questione è il presidente di Federalberghi Toscana-Confcommercio Daniele Barbetti, che sottolinea: “è inaccettabile che, in piena emergenza pandemica, esista una zona franca dove non è prevista né richiesta alcuna forma di controllo anti Covid. Tanto più in un momento in cui si chiede di avere il green pass perfino a chi acquista al volo un pacchetto di caramelle in tabaccheria. Così non si tutela la salute pubblica e anzi si crea una ulteriore forma di concorrenza sleale. Perché è facile capire che chi è sprovvisto della certificazione verde, in viaggio, si toglierà dagli inghippi alloggiando in una casa in affitto anziché in una stanza d’albergo o in un bed&breakfast. La pandemia non può essere la scusa per derogare dal principio ‘stesso mercato, stesse regole’”. 

La lacuna normativa si origina dal testo dell’articolo 8 del DL n. 221/2021 sulla “Proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid 19”, che non prevede l’obbligo di green pass per accedere agli immobili concessi in regime di locazione breve, a differenza di quanto previsto invece per alberghi e altre strutture ricettive dall’articolo 9 bis, comma 1 del DL 22 aprile 2021, n. 52 “Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19”.  

“Alcune prefetture italiane, come quelle di Venezia e Verona, si sono già espresse nero su bianco a favore di una interpretazione più rigida e restrittiva della norma. Ovvero: il controllo del green pass è obbligatorio per tutti, anche per chi alloggia nelle locazioni turistiche – spiega il presidente Barbetti – perfino il ministro del turismo Massimo Garavaglia, in risposta ad una interrogazione parlamentare, scrive di condividere l’esigenza di attivare ovunque il controllo del green pass”. 

Federalberghi Toscana-Confcommercio lancia quindi una richiesta al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani: “in attesa che il Governo risolva la questione una volta per tutte, chiediamo che sia approvata una ordinanza regionale che imponga l’obbligo del green pass anche alle locazioni turistiche brevi. Se il green pass serve a garanzia di sicurezza per gli ospiti alloggiati, deve valere ovunque”.