Firmato stamani il Protocollo d’intesa per l’implementazione degli obiettivi del Next Generation Prato per la realizzazione dell’hub del riciclo del tessile.
L’Hub per il riciclo dei rifiuti tessili e l’Essiccatore dei fanghi fanno parte dei 24 progetti contenuti nel documento di indirizzo “Next Generation Prato”, con il quale il Comune di Prato e tutti gli attori del tessuto economico produttivo della città condividono la strategia e i relativi progetti per cogliere le opportunità di sviluppo che si presentano grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un treno che Prato non vuole perdere verso la realizzazione dell’economia circolare e la transizione ecologica e digitale della città. L’impianto di Alia punta a una nuova filiera della raccolta differenziata dei rifiuti tessili da 34mila tonnellate all’anno, mentre l’essiccatore Gida avrà una capacità di trattamento di 10mila tonnellate annue, con tecnologie di ultima generazione: “Prato è da sempre la città del tessile e la città dell’economia circolare – afferma il sindaco Matteo Biffoni – La cernita e il riciclo degli stracci è origine del distretto e ne è il futuro. Quello che abbiamo sempre fatto è oggi una delle priorità dell’agenda europea ed è per Prato la strada dello sviluppo, con più lavoro e occupazione. La realizzazione dell’hub tessile è per il distretto fondamentale e lo dimostra l’unità di intenti di tutte le anime, dalle istituzioni agli imprenditori ai sindacati”. “E’ importante sottolineare come questi progetti siano un obiettivo condiviso da tutte le parti sociali e dalle categorie economiche. – aggiunge l’assessore alle Attività Produttive Benedetta Squittieri – C’è stato un lungo lavoro di concertazione e coprogettazione che ha portato ad inserire questi progetti nel documento Next generation Prato. Oggi quel lavoro si è rivelato molto proficuo e concreto e ciconsentirà di presentare ai bandi PNRR del MITE progetti fondamentali per il futuro del territorio. Il distretto ha bisogno di unità, obiettivi chiari e condivisi, per crescere e cogliere tutte le sfide e le opportunità insite in questa fase nuova che è decisiva per lo sviluppo del distretto e per garantire buona occupazione e attenzione al lavoro nella nostra città.”
L’assessore all’Economia Circolare e Urbanistica Valerio Barberis: “Il lavoro di posizionamento strategico fatto in questi anni sull’economia circolare, ha portato Prato a coordinare la partecipazione italiana al gruppo di lavoro europeo sulla definizione delle future strategie EU sull’argomento e a costruire successivamente il programma Prato Circular City, che vede un tavolo sul distretto tessile, in cui il Comune di Prato, insieme a tutte le categorie economiche e le parti sociali, stanno elaborando le strategie sul futuro del distretto. Gli impianti candidati al primo bando del MITE sull’economia circolare confermano il ruolo di Prato come città paradigma dell’economia circolare a livello europeo e la capacità della città nel suo insieme di promuovere attività innovative e condivise”.
I PROGETTI.
L’Hub del ricliclo del tessile – E’ presentato da Alia Servizi Ambientali il progetto di realizzazione del nuovo impianto di selezione dei rifiuti tessili posto in via di Baciacavallo a Prato, che permetterà, attraverso le migliori tecnologie applicabili e le conoscenze del distretto tessile pratese, di alimentare una filiera virtuosa, con l’obiettivo di garantire alle aziende utilizzatrici materiale selezionato in base alle loro esigenze. Il nuovo impianto di selezione punta alla realizzazione di un Textile Hub che vede coinvolti, insieme al Comune di Prato ed Alia, Confindustria Toscana Nord, Confartigianato, CNA e Next Technology Tecnotessile, con l’obiettivo comune di incrementare il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti tessili trattati. Come riporta il documento strategico Next Generation Prato, l’obiettivo è insediare a Prato il principale hub tessile nazionale e consolidare il ruolo del distretto pratese come polo tecnologico e operativo del riciclo tessile a livello europeo. “L’impianto di selezione che Alia realizzerà a Prato in accordo con Comune, associazioni di categoria e sindacati – precisa Nicola Ciolini, presidente di Alia Servizi Ambientali – offre una risposta concreta a cittadini e aziende del settore tessile, attraverso una tecnologia innovativa che ci vedrà essere i primi in Italia ad utilizzarla. Il nuovo impianto permetterà di avviare a nuova vita gli abiti usati raccolti nella nostra regione, evitando il loro smaltimento in impianti di termovalorizzazione o discariche. La creazione del Textile Hub pratese, con le migliori eccellenze in tema di ricerca ed innovazione, unita alla collaborazione stretta con le Associazioni di categoria, garantisce uno sviluppo sostenibile di questa filiera. Infine, è importante come gestori in collaborazione con l’Amministrazione comunale, proporre una progettualità impiantistica innovativa che contribuisca velocemente alla realizzazione del programma nazionale di gestione dei rifiuti previsto dal PNRR.” “Prato non poteva e non può lasciarsi sfuggire l’opportunità rappresentata dall’hub del riciclo tessile – dice Francesco Marini, componente il Consiglio di presidenza di Confindustria Toscana Nord – Quella del riciclo è un’economia nuova, un modo innovativo di concepire la produzione: ma per il nostro distretto tessile è anche tradizione e competenze consolidate, che costituiscono un presupposto importante per inserirci con pienezza ed efficacia in questo filone. Non si tratta solo di una macrotendenza generale: per chi lavora nel tessile la richiesta di prodotti sostenibili, a cominciare da quelli realizzati con fibre riciclate, è la realtà di ogni giorno nelle nostre relazioni con la clientela. La nostra associazione constata con soddisfazione che l’intera Prato, in tutte le sue componenti che hanno attinenza col tema, si è mobilitata per lavorare insieme in questa direzione. Abbiamo imboccato la strada giusta, per quanto non semplice. Da parte nostra vi sarà il massimo impegno per arrivare all’obiettivo.”
Prato guarda al futuro e presenta oggi nel Salone Consiliare del Comune i progetti del Textile Hub pratese per la selezione e il trattamento dei rifiuti tessili e dell’essiccatore per i fanghi di depurazione, candidati ad ottenere i finanziamenti europei del Piano nazionale di ripresa e resilienza tramite i bandi del Ministero della Transizione Ecologica per oltre 10 milioni di euro. Alla base della richiesta il Protocollo d'intesa per l'implementazione degli obiettivi del Next Generation Prato per la realizzazione dell'hub del riciclo del tessile, firmato stamani dalle istituzioni e parti economiche, produttive e sociali coinvolte: Comune di Prato, Alia, Gida, Next Technology Tecnotessile, Confindustria, Confartigianato, CNA, Camera di Commercio e sindacati Cgil, Csl e Uil.
Claudio Bettazzi, Presidente di CNA Toscana Centro sottolinea: “Sosteniamo con forza il progetto per la realizzazione dell’hub textile perchè siamo convinti che restituirà a Prato un ruolo strategico nell’ottica dell’economia circolare, del riciclo e del recupero di scarti tessili, per i quali vanno trovate nuove forme di gestione anche a livello territoriale. Questo impianto offrirà al nostro distretto una grande occasione per raccogliere ed essere protagonista della sfida verso una economia green, ed è la naturale evoluzione di quella filosofia del riciclo che ha reso Prato famosa nel mondo. Parliamo di un impianto che si occuperà della cernita di materiali e della selezione dei tessuti, che sarà a basso impatto ambientale, che potrà reimmettere sul mercato anche materie prime rigenerate, a costi contenuti, e garantire minori costi in bolletta. Sul nostro territorio abbiamo le competenze, la necessità e le capacità per realizzare una simile opera, che peraltro si allinea anche agli obblighi imposti dalla UE visto che nel 2023 scatterà per i produttori il divieto di conferire in discarica questo tipo di rifiuto e nel 2025 il divieto varrà per tutti. Ecco perché, anche grazie ai fondi del Pnrr, la realizzazione dell’hub textile proietterà le nostre aziende nel futuro, generando nuova occupazione e opportunità di crescita e di sviluppo di nuove imprese, e sarà un’occasione unica e di respiro nazionale che tutti i soggetti coinvolti dovranno saper portare a termine, cooperando nell’interesse comune, senza se e senza ma”.
Moreno Vignolini, presidente nazionale dei Tessili Confartigianato:
“È un segnale importante per Prato. Dopo tanti anni si inizia a parlare di politica industriale, e lo facciamo su un tema a noi caro come quello dei rifiuti tessili. Non dimentichiamo che in questo territorio li sappiamo trattare da 200 anni.
Lo facciamo, inoltre, in un momento in cui il settore della moda è, nell’ambito del manifatturiero, quello che maggiormente sta soffrendo questo momento di ripresa. Questo tema potrebbe quindi essere un trampolino di lancio per la ripresa del nostro distretto e un modello da esportare e raccontare in tutto il mondo”.
“Con la sottoscrizione del Protocollo di Intesa fra Amministrazione Comunale, Alia, Cgil, Cisl e Uil, Associazioni datoriali e NTT viene oggi posto un ulteriore importante tassello al percorso di riprogettazione e rilancio degli investimenti sulle aree economiche strategiche per Prato – afferma il segretario generale di Cgil Lorenzo Pancini a nome delle tre sigle sindacali Cgil, Cisl e Uil – Fare tuttò ciò in una logica di rete fra istituzioni e parti sociali è il modo migliore per orientarsi verso questi nuovi obiettivi e sfide. Riteniamo che il progetto dell’Hub possa e debba offrire anche nuova occupazione, stabile e di qualità, con la creazione di nuove competenze anche attraverso processi di riqualificazione, così come stabilito nel Patto Locale per lo sviluppo ed il potenziamento delle competenze. Su questa strada le Organizzazioni sindacali Confederali, nel solco dello sviluppo di una sostenibilità economica, sociale e ambientale del modello produttivo territoriale, offriranno tutto il proprio impegno e determinazione per il rafforzamento delle politiche attive per il lavoro, l’individuazione dei profili e delle mansioni specifiche necessarie per la realizzazione del progetto, la promozione di buone pratiche di formazione ed attrazione delle competenze, la corretta applicazione dei CCNL specifici di riferimento per l’attività svolta”.
L’impianto, che sarà realizzato e gestito da Alia su terreno di proprietà dell’Amministrazione comunale in via di Baciacavallo, permetterà di selezionare i rifiuti tessili pre e post consumo, garantendo nel primo caso di trattare circa la metà dei rifiuti prodotti dal distretto tessile (14.000 tonnellate annue) mentre per il post consumo potrà selezionare l’intero futuro fabbisogno della Regione Toscana (20.000 t/anno considerato l’obbligo di raccolta differenziata dal 2022). La tecnologia proposta è tra le più innovative sul mercato europeo ed il sito di Baciacavallo si prefigurerebbe come il primo a detenerla. A fronte di una prima cernita manuale, dedicata alla selezione di indumenti idonei al riutilizzo previa sanificazione, l’impianto separerà in maniera automatica i rifiuti tessili in ingresso al fine di consentire l’avvio alle successive operazioni di riciclo, garantendo alle aziende utilizzatrici materiale selezionato da poter reimmettere nei cicli produttivi. La tecnologia si caratterizza per l’utilizzo di sensori ottici NIR ( Near infrared) capaci di riconoscere e differenziare i tessuti per tipologia di fibra tessile e colore, con una potenzialità di trattamento di 4 tonnellate l’ora. L’impianto sarà caratterizzato da un bassissimo impatto per tutte le componenti ambientali. La capacità di trattamento dell’impianto sarà di circa 34.000 tonnellate annue di rifiuti i tessili, con un quantitativo stimato di avvio a riciclo o recupero di circa 32.000 t/a, conseguendo quindi una percentuale di riciclaggio del 94%, secondo i target previsti dal PNRR. Alia Servizi Ambientali prevede inoltre il potenziamento dei servizi di raccolta differenziata esistenti dei rifiuti tessili, sia pre che post consumo, al fine di incrementare l’indice di raccolta differenziata dei materiali da trattare presso il nuovo impianto. La stima dei costi d’investimento per la realizzazione è di circa 18 milioni di euro, con un contributo nazionale stimabile in circa 2,1 mln.
IL TEXTILE HUB PRATESE, una nuova sostenibilità per una filiera storica . Le principali associazioni di categoria delle imprese tessili del territorio (Confindustria, Confartigianato, CNA) e Next Technology Tecnotessile sono co-attrici del progetto, alimentando processi di conoscenza, ricerca e innovazione delle imprese, promuovendo la sensibilizzazione delle aziende associate con l’obiettivo della massima valorizzazione dei prodotti tessili selezionati, con la creazione di un Textile – Hub sul territorio che sia in grado di dare risposte in termini di crescita dei materiali recuperati e riciclati, abbattendo la quantità di rifiuti tessili avviati a smaltimento. Il protocollo d’intesa che i soggetti promotori sottoscriveranno nei prossimi giorni, di fatto integra il “Patto per il Tessile” (approvato con Delibera della Giunta regionale n. 12 del 13 gennaio 2020) già condiviso da Regione Toscana, Comune di Prato, rappresentanti delle imprese sul territorio ed Alia, realizzando così, mediante impegni sostanziali, un sistema virtuoso di gestione della filiera dei rifiuti tessili.
IL POLO DI ESSICCAMENTO DEI FANGHI TRATTATI .
Ridurre il volume dei fanghi trattati, a beneficio dell’impatto ambientale e dei costi sostenuti per lo smaltimento. Con questi obiettivi Gida, gestore dell’impianto di depurazione delle acque civili ed industriali dal 1981, candida il progetto già esistente, e in una fase di progettazione esecutiva, del nuovo polo di essiccamento per i fondi che verranno messi a disposizione dal PNRR.
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto di essiccamento termico dei fanghi di depurazione, con lo scopo di ridurre del 70% il volume del fanghi da inviare ad appositi impianti terzi per lo smaltimento. Grazie al nuovo essiccatore, che avrà una capacità di trattamento di circa 10mila tonnellate, infatti, i fanghi non saranno più “semplicemente” disidratati, come avviene attualmente: di conseguenza i costi complessivi di gestione saranno più contenuti, e il prodotto finale da inviare a smaltimento (le 2800 tonnellate di fango essiccato rimaste dopo il processo) sarà più stabile e meno impattante dal punto di vista odorigeno.
Il polo di essiccamento, che verrà realizzato all’interno dell’impianto di depurazione di Baciacavallo, risulterà autonomo dal punto di vista energetico, grazie alla realizzazione di un sistema di cogenerazione a gas naturale effettuato con due apparecchi per la produzione di energia elettrica e termica.
“Auspichiamo che il nostro sforzo di progettazione sia premiato dal legislatore e che le linee di finanziamento del PNRR ci consentano di anticipare un investimento che avremmo fatto comunque per migliorare i nostri impianti – commenta il presidente di Gida, Alessandro Brogi -. Questo nuovo polo di essiccamento è un tassello importante nell’ottica del più ampio progetto di ammodernamento di Baciacavallo. Si può dire che è il primo step di un piano più ampio che è già stato autorizzato ormai un anno e mezzo fa e che ci consentirà, già di per sé, di diminuire l’impatto ambientale e abbattere i costi complessivi di smaltimento dei fanghi, a vantaggio dell’ambiente, dei nostri utenti e di tutta la comunità” .
Il progetto è strutturato in modo da ridurre al massimo anche l’impatto emissivo del processo di essiccamento, visto che il polo disporrà anche di un sistema di raccolta, trasporto e trattamento delle arie esauste. Il quadro economico complessivo dei lavori è pari a circa 8 milioni di euro . Per completarli, secondo le prime stime, servirà meno di un anno e mezzo (490 giorni).