Sale a decine di metri sulla torre di una miniera di Gavorrano, nella provincia di Grosseto, per protestare per il fatto che il figlio, un ragazzo con disabilità, nonostante sia negativizzato da oltre 10 giorni non riesce ad avere green pass, e quindi a poter uscire di casa.

“Mio figlio – racconta la donna, Simona Vasile, in un video diffuso sui social – è un ragazzo con disabilità. Nonostante sia guarito dal covid il 13 gennaio, non ha ancora ricevuto il green pass. E’ una condizione che riguarda molti, lo so, ma sono esasperata da questa situazione”. La donna aggiunge di essere consapevole di star “compiendo un piccolo reato, ma non faccio nulla di pericoloso, se non per me stessa. Ho anche già avvertito i carabinieri del mio gesto”.

AGGIORNAMENTO

È stato consegnato il green pass alla donna che, da stamani alle 11, era salita ad un’altezza di una decina di metri su una torre di pompaggio di acqua, in località Torre Roma a Gavorrano, in provincia di Grosseto. La donna aveva deciso di protestare per la mancata emissione del green pass al figlio ventenne, con certificazione di disabilità, costretto a casa in quarantena nonostante risultasse negativo al covid dallo scorso 13 gennaio. Sul posto erano intervenuti i carabinieri di Gavorrano, assieme al personale della polizia municipale, ai sanitari del 118 e ai vigili del fuoco. La donna, ricevuto il documento che chiedeva, è scesa dalla torretta, grazie anche all’intervento dei carabinieri che, allertate le autorità sanitarie della situazione che si era creata, sono riusciti in tempi rapidi ad ottenere il green pass.

Il direttore generale della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso, interviene in risposta al caso della signora di Gavorrano che ha protestato questa mattina salendo su una torretta perché il figlio, autistico, non aveva ricevuto il green pass nonostante fosse negativo da oltre 10 giorno. “Comprendiamo – dice D’Urso – l’apprensione e il disorientamento che hanno mosso la signora a una dimostrazione così forte e siamo sinceramente dispiaciuti del disagio che lei e suo figlio si sono trovati a vivere. Ci siamo attivati immediatamente per una verifica del caso, dalla quale è emerso un corretto iter di presa in carico e gestione da parte del servizio di Igiene pubblica della Asl Toscana sud est”. In particolare, aggiunge il direttore, “la comunicazione di guarigione da Covid e quindi di fine quarantena è stata notificata al sistema regionale nei tempi previsti dalla normativa, il giorno 13 gennaio scorso. A tale comunicazione avrebbe dovuto seguire la riattivazione del green pass, che invece non è avvenuta, verosimilmente per un problema tecnico-informatico successivo nella trasmissione delle informazioni al Ministero della Salute, deputato allo sblocco della certificazione verde. Alla luce di quanto esposto, dopo l’accertamento, per fugare ogni dubbio e dare comunque una risposta risolutiva alla signora, abbiamo nuovamente inviato la comunicazione di fine guarigione e pochi minuti fa abbiamo appurato che il green pass del ragazzo è stato riattivato. Sebbene ogni attore svolga correttamente la propria funzione, dato il volume estremamente considerevole di dati che il sistema elabora ogni giorno, è possibile che a volte qualcosa non vada come previsto”.


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