“Vorremmo ottimizzare al massimo le opportunità del Pnrr come abbiamo spiegato durante l’incontro con il vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi. Abbiamo rappresentato in quell’occasione le nostre preoccupazioni, l’assessore si è dimostrato ancora una volta molto attenta alle nostre istanze. Vorremmo che il nuovo Psr fosse un’occasione di sviluppo, di interventi strutturali che vadano a garantire il reddito alle nostre aziende”.
È quanto ha detto il presidente di Confagricoltura Toscana Marco Neri, commentando l’incontro aSuvereto (Livorno) tra presidente, direttori e consiglieri della Toscana del Sud di Confagricoltura e il vicepresidente della Regione Toscana e assessore all’agricoltura Stefania Saccardi.
“E’ evidente e giusto che si debba fare attenzione alla biodiversità all’ambiente, al territorio, investire su un futuro sempre più green– aggiunge Neri – ma tutto questo non può limitare la libertà di impresa. La storia ci insegna che gli agricoltori hanno nel proprio Dna l’attenzione al territorio raccontato dall’aspetto delle nostre campagne che presentano un’agricoltura molto varia che tutti ci invidiano: dalla produzione del vino a quella dell’olio, dalla zootecnia ai cereali. A tutto questo si è aggiunto anche il settore dell’agriturismo. È importante investire oggi sulla promozione del nostro territorio e dei nostri prodotti”.
Sulla preoccupazione per gli ungulati Neri ha ribadito che si attende “un piano faunistico regionale che sia uno strumento adatto a moderare la presenza di questi animali selvatici e soprattutto a dare modo alle aziende di continuare a fare investimenti e garantire occupazione”.
“Abbiamo ribadito – ha aggiunto – la necessità di un piano irriguo ben strutturato: se le aziende riescono a conquistare i mercati hanno bisogno poi di mantenere la quantità e la qualità. Annate condizionate dall’assenza dell’acqua vanificano gli investimenti a vantaggio degli altri. Anche i vincoli che hanno le aziende, a vantaggio della collettività, devono essere ben valutati: lo sforzo per il bene comune è ben accetto ma non può essere solo in capo all’agricoltore”. Infine Neri ha sottolineato “l’importanza del biologico, una risorsa che deve essere valorizzata con investimenti strutturali”.